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lunedì 20 ottobre 2014

Recessione - 27

È al quarantesimo mese, da luglio 2011. Contro previsioni costanti di miglioramento, nazionali e internazionali..

Meno debito (meno spesa pubblica) meno pil (incremento del prodotto interno). Ma l’Italia fa più debito e meno pil.

I prezzi sono in calo in Italia da diciotto mesi. La deflazione aggrava il debito pubblico, ne rende più caro il costo reale. Quando il Btp pagava il 5,5 per cento, e l’inflazione era al 2 per cento, il costo reale era del 3,5 per cento. Con i prezzi a – 1, e un rendimento del 3 per cento, il Btp costa in termini reali il 4 per cento.

La deflazione? Non è difficile: i prezzi in calo inducono meno consumi (decisioni di acquisto rinviate in previsione di ulteriori cali di prezzo), meno produzione, meno investimenti, meno lavoro, meno reddito, meno consumi, prezzi in calo.

Con l’economia in recessione da tre anni e mezzo e in deflazione, lo spread di 150 punti equivale ai 500 punti del 2011, quando l’economia era in crescita, e i prezzi non da saldo.

Nel 2008 Usa e Ue avevano lo stesso tasso di disoccupazione. Ora il tasso europeo è il doppio di quello americano.


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