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venerdì 16 settembre 2016

Recessione (54)

Resta grave, malgrado l’ottimismo, lo stato dell’economia:

La Confindustria rivede al ribasso le stime della crescita dell’economia, allo 0,7 per cento in questo 1016, rispetto all’1,2 per cento ipotizzato dal governo ad aprile, e allo 0,6 nel 2017, rispetto all’1,4.

Vent’anni fa il pil pro capite dell’Italia era superiore del 3 per cento alla media dei 19 paesi euro euro, ora è inferiore del 13.

A parità di potere d’acquisto il reddito medio italiano è al livello di vent’anni fa, 1996.

Tutti i paesi dell’Eurozona, Grecia compresa, hanno un pil pro capite superiore al livello del 2000, l’Italia inferiore di uno 0,4 per cento.

Nel Millennio il pil è aumentato in Spagna del 23,5 per cento, malgrado la crisi severa del 2007, in Francia del 18,5, in Germania del 18,2. In Italia è calato dello 0,5 per cento.

La Spagna supera l’Italia per il pil pro capite. Era il 72 per cento di quello italiano trent’anni fa, nel 1986, sarà quest’anno superiore di 3 punti percentuali, forse 4.


Confindustria stima in otto milioni (7,9) le persone in cerca di lavoro. Il 78,1 per cento in più rispetto all’inizio della crisi dieci anni fa. Così suddivise: poco meno di tre milioni di disoccupati (più 78,3 per cento); 2,7 milioni di occupati part-time non volontari (più 95,9 per cento); 705 mila non occupati in attesa di risposta ad azioni di ricerca (più 120,8); 1,4 milioni non occupati scoraggiati, che non hanno compiuto azioni di ricerca attiva (più 40,5). 

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