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mercoledì 21 dicembre 2016

Quella scrittura pulp sembra un classico

L’artista superomista che tutto piega al suo disegno, negli ultimi istanti prima della sedia elettrica – “Domani a quest’ora sarò morto!” è l’incipit. Dei familiari inamati avendo materiale per il suo capolavoro scultoreo, il gruppo “La famiglia felice”. Un racconto lungo dell’orrore – una long short story. Robbins è l’ispiratore di “Freaks”, 1932, il film culto del genere, tratto dal suo racconto breve “Spurs”.
Dopo il successo di “Freaks”, Robbins fu anche sceneggiatore a Hollywood. Anche quando, prima della guerra, trasferì la residenza in Costa Azzurra, dove vivrà fino al 1952. Ma come scrittore fu confinato, e si confinò, ai giornaletti pulp, popolari. Finché funzionarono, anche nei primi anni del dopoguerra. L’edizioncina è una sorpresa per la qualità della prosa a fronte di questi precedenti: pur facendo la tara di quanto forse ci ha messo Francesco Cappellini, che lo riscopre e lo ha tradotto, è ben al di sopra della prosa corrente, dei manierismi da scuola di scrittura. La peggiore prosa Usa è migliore della migliore prosa contemporanea?
Tod Robbins, Mute, bianche e stupende, Via del vento, pp. 42 € 4

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