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lunedì 16 gennaio 2017

Ombre - 350

“Giovanile, velista, spigliato, un bavarese così raffinato da parere finto, Alexander Dobrindt ha impazzato contro l’Italia per tutto il 2012, fino a Natale, nel quadro d’una crociata anti-mediterranea, Spagna esclusa – per essere la Spagna mezzo visigota? o mezzo atlantica: su che mare ha casa l’onorevole Dobrindt?” – G.Leuzzi, “Gentile Germania”, p. 75. Ora s’attacca alla Fiat, dopo l’euro e Draghi. La Germania premia, giustamente, la coerenza.

Questa non è la prima, è la terza o quarta volta che Dobrindt da qualche mese attacca la Fiat. Sui cui modelli fa suoi personali test di emissione. Senza aver mai fatto o detto nulla contro Volkswagen, che i regolamenti antismog ha sicuramente violato. Furbo – anche i tedeschi ogni tanto lo sono.

Furbo l’azzimato ministro, attacca 500, Doblò e Renegade, i modelli che Fiat vende in Germania. Con le Alfa nel 2017 gli verrà il mal di fegato – Bmw è campione nazionale in Baviera?
Ma Dobrindt non è nessuno: futuro capo della Csu, la democrazia cristiano-sociale, è ministro dei Trasporti. Può e vuole fare danni, anche senza beneficio. 

“Otto supermiliardari possiedono la stessa ricchezza netta (426 miliardi di dollari) della metà più povera del mondo, vale a dire 3,6 miliardi di persone”. Il calcolo è di Oxfam, organizzazione filantropica, ma sui dati del migliore capitale, di “Forbes” e Credit Suisse.

“L’esplosione del populismo è il fallimento della sinistra liberale” – è il contributo di Slavoj Žižek a C17, la conferenza di Roma sul comunismo,18-22 gennaio, che il “Corriere della sera” anticipa oggi. Di una sinistra affarista: i poveri hanno votato Trump e non Clinton. E arrogante: si rifà insolentendo nei talk show i populisti. Gli unici a spendere per i poveri, in Polonia e, secondo promessa, negli Usa.

“Continuo  o pensare che il ballottaggio sia il modo migliore per evitare inciuci”, spiega Renzi a “la Repubblica”: “Se la Consulta lo boccerà, c’è il Mattarellum. Con il proporzionale si torna alla Dc”. Vero, ma l’Italia lo ha già bocciato. C’è voglia di Dc dietro Grillo – una mancia per tutti.

“Il Pd potrebbe vantarsi di un Jobs Act votato dalla sinistra”, dice ancora Renzi a “la Repubblica”, “di unioni civili votate dai cattolici, della legge sul caporalato e del miliardo e otto stanziati per la povertà, degli oltre 17 miliardi di recupero della lotta all’evasione, dell’abbassamento delle tasse. Invece i nostri votano in Parlamento, e tacciono nel paese”.O nel Paese non votano contro?
Ma questi sono più Dc o più Pci?

L’acquisizione dei cantieri navali Saint-Nazaire da parte di Fincantieri, che si può configurare come un salvataggio ed è comunque un azzardo, genera mura di no e boicottaggi in Francia. Mentre l’assalto di Bolloré a Mediaset, una comoda banca della pubblicità, è osannata. I cantieri navali sono “strategici”, l’informazione no. L’Europa è sempre malata di nazionalismo

Condannata per corruzione  a due anni e mezzo di carcere e 600 mila euro di multa – pena ridotta perché patteggiata – e quindi licenziata, una dirigente del Consorzio del Mose, la fabbrica della corruzione a Venezia, viene reintegrata al lavoro da un’altra giudice, con risarcimento per il danno morale e economico, di 1,3 milioni. La corruzione viene dalla giustizia. 

Soros, dice il “Wall Street Journal”, aveva scommesso su Hillary Clinton e ci ha rimesso un miliardo di dollari. Ma è sempre ricco e ricchissimo. Forse ci ha guadagnato sull’Ucraina.

L’Ex braccio destro di Soros, Stanley Druckenmiller, col quale aveva sbancato l’Italia e l’Inghilterra nel 1992, guadagnandoci un miliardo, ci ha visto giusto e ne ha ricavato “lauti guadagni”. C’è una morale nelle elezioni politiche ma non si può dire.

L’occupazione militare dei paesi baltici, l’inchiesta sull’Fbi delle mail clintoniane, la vendetta sulla Fiat-Chrysler, quanto squallore nell’uscita di scena di Obama. Magari Jeep ha barato sulle emissioni, ma all’ultimo minuto utile?

O va azzoppato il diesel, che è tedesco e italiano, prevalentemente, e ha troppa fortuna.

Obama vuol essere un ex presidente ingombrante, capo dell’opposizione? Questo è perfino incostituzionale in America, fuori della costituzione materiale.

Voteremo a marzo per evitare la commissione parlamentare su Mps? Sicuramente sì, se la proposta di commissione verrà mantenuta. I traffici della banca senese con questo e quello, soprattutto con gli editori di giornali, devono restare riservati – basta leggere la reazione di “la Repubblica” alla proposta.

La storia è stata subito ingarbugliata, tra grandi debitori veri e presunti di Mps. È tattica scontata, a Montecitorio e nei tribunali, per insabbiare gli scandali. Ma che ci siano esposizioni plurimilionarie si è sempre saluto – anche da questo sito
Di chi, a crisi aperta, poteva usare la politicizzatissima banca senese come bancomat a perdere.

Trump? È Berlusconi (“Donald a scuola da Silvio”): così Francesco Merlo su “la Repubblica” presenta il presidente americano dopo la sua prima uscita pubblica. E lo pagano pure – il Merlo?
Dopo la sua – di Merlo – farsa della consulenza per rivoluzionare l’informazione Rai.

Alla Corte Costituzionale sul referendum della Cgil contro il Jobs Act la giudice Silvana Scianna, che viene da destra (eletta dal Pd con Fdl e 5 Stelle) figura di sinistra, Giuliano Amato, che viene dalla Cgil, di destra. Si sono rovesciati  i fronti? Al gioco dei quattro cantoni?

I giornali hanno perso pubblicità e copie ancora nel 2016, e di più a Roma. La notizia viene comunicata dalla Fcp, la federazione dei concessionari di pubblicità, insieme con quella dell’assoluzione di Marino a Roma per lo scandalo degli scontrini. E non si sa se non è una buona notizia – il calo delle vendite e della pubblicità.

Senza il digitale, a diffusione incontrollabile, il “Corriere della sera” vende 300 mila copie giornaliere, “la Repubblica” 250 mila. Meno della metà di dieci anni fa. In un trend in calo costante. Ma è come non detto.

Però, Verofstadt, liberale, europeista e tutto, gli eletti di Grillo li voleva. Per avere più poltrone di comando nel Parlamento europeo, e più soldi. Tutto il mondo è paese, o Bruxelles è dei furbi.

Bolloré prima non ha onorato l’acquisto di Premium, facendo crollare le quotazioni in Borsa di Mediaset. Poi è partito a comprarsi Mediaset a forte sconto. Furbo, pure lui. Ma la Consob che ci sta a fare – che ci costa pure caro? E il Garante per la Comunicazione?

“Uber vale 60 miliardi, quattro volte Fca”, Sergio Marchionne. Vale che cosa? Non è bastato il boom delle dot-com e la New Economy vent’anni fa? Tiscali valeva più della Fiat. Fu creato un listino apposta, il Nuovo Mercato: un vero furto con destrezza La storia si ripete uguale nella stessa generazione.  

Paolo Conti, che al “Corriere della sera-Roma” cura i mal di pancia dei pensionati, prende va al McDonald’s aperto a San Pietro, dopo le proteste ricevute. Ne esce trasecolato: decoro, pulizia, sapori, e prezzi contenuti. In un quartiere devastato dal cibo di strada per il turismo di massa, scongelato a prezzi proibitivi. Cioè: Conti non era mai stato in un McDonald’s.
Bisognerebbe farne materia di esame per i cronisti: la visita a un McDonald’s, oltre che a un ospedale – e a una scuola, perché no: dove va la gente.

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