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mercoledì 18 gennaio 2017

Berlino tentata dalla fuga in solitario

Dopo Londra Berlino, perché no. L’ipotesi di Farage, e forse di Trump, la disintegrazione della Ue, non è balzana. È anzi più probabile che non. 
Il negoziato per la Brexit è cruciale, decisivo in questo senso: l’andamento e l’esito della Brxit, che non può tardare anche se Londra traccheggia, potrebbe determinare tra non molto anche la fuoriuscita della Germania. Se l’Inghilterra riuscirà a salvare il mercato comune pur uscendo dall’Unione. La premier inglese May dice che vuole uscire dalla Ue e dal mercato comune, ma non è vero: fa come al mercato, chi compra disprezza.
Visto oggi è fantapolitica. Ma in Germania se ne parla, là dove si decide – da ultimo Roland Berger con il “Corriere della sera”. La Germania sta male dentro l’euro già oggi. Se la prende con Draghi, ma è l’impalcatura del tutto, non solo la Bce, che le sta stretta. Cioè larga, mentre la Germania vuole che le politiche monetaria e fiscale siano strette, anzi rigide. Primeggia internazionalmente con la produttività e vuole mantenere il primato: un tasso costante elevato di investimenti, senza svalutazioni di comodo e senza sovvenzioni. L’euro, oggi più forte che mai, non lo è per questo abbastanza. 
Ma non è solo dell’euro che la Germania è insoddisfatta, bensì dell’insieme degli assetti europei. Sa che l’Unione non potrà essere tedesca: troppi rischi anche per la Germania. Ma non sa, e non vuole, essere tra i primi, seppure prima tra i primi, nell’assetto attuale.
È l’effetto riunificazione. Acuito dalla non felice esperienza nell’euro, che da un anno sta pagando con i tassi negativi. Ma non è un conto del dare e avere. In questo conto la Germania ha avuto di più – molto – di quanto ha  dato, o teme di dare. In politica e in affari. È l’effetto riunificazione. Acuito dalla non felice esperienza nell’euro, che da un anno sta pagando con i tassi negativi.
È un modo di essere, di vedersi. Che i movimenti antieuropei, non proprio minoritari in Germania, agitano. Ma sotto la superficie c’è una mentalità, arcigna – la Germania è stata salvata più volte dall’Europa, ma si vuole sfruttata.

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