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lunedì 14 agosto 2017

Ombre - 378

Più le Ong si dissociano dai regolamenti su imbarchi e salvataggi degli immigrati, e anzi si fermano, più gli imbarchi “clandestini” in Libia diminuiscono.
Non è così, ma è vero che il business funziona come un “chiama-rispondi”: datemi immigrati, li salverò – non tutti, certo, il business è rischioso, per i migranti.

Tre ong pro immigranti lasciano il Canale di Sicilia, abbandonano anche il semplice pattugliamento: non c’è più abbastanza business? Sarebbe un fatto grave per delle organizzazioni umanitarie.

“Nel 2008 il sistema bancario in Germania, Francia, Regno Unito era fallito. E proprio per quello che gli interventi pubblici furono istantanei”, Giulio Tremonti ricorda con Mario Sensini sul”Corriere della sera”. Poi, invece, l’ex ministro del Tesoro non lo dice, per non dare 30 miliardi – a fronte dei 3.000 dei salvataggi – per tenere a galla la Grecia, si preferì mettere in crisi l’Italia e mezza Ue. C’è del marcio in Europa.

Di Maio riesce a non dire nulla a “la Repubblica”, su qualsiasi argomento: immigrazione, abusivismo edilizio, fascismo, Raggi. Se non cose del tipo: “Pertini è il mio personale modello di riferimento”. Una pagina. Senza l’aureola, è vero.

Il generale Haftar candido non si nasconde. “Ho mandato il conto a Macron”, confida a Lorenzo Cremonesi sul “Corriere della sera”: venti miliardi di dollari. La Libia costa caro.

Andreas Georgiou, l’ex capo dell’Istat greco che pubblicò nel 2010 le vere cifre del debito, è stato condannato a Atene per aver agito da solo, senza portare i suoi calcoli al consiglio dell’Istituto. La condanna è inaccettabile – un po’ come quella dell’Aquila, dei geologi che non  avevano previsto il terremoto. Ma Georgiou si è difeso invocando  il “principio di indipendenza nazionale: in Europa non mettiamo al voto i risultati statistici”. E questo è disonesto. In Europa, come è noto, non ci fu inflazione, gli statistici non la rilevarono, quando i prezzi con l’euro semplicemente raddoppiarono. Né quando la benzina salì a due euro, quasi, al litro.

“Oltre” 100 militari golpisti – generali, colonnelli – di tutto il mondo formati nelle accademie americane censisce il Pentagono. Come titolo di merito?

Il sindaco di Viareggio si diverte sui giornali per essere stato cacciato dal ristorante del Club Velico Versilia, della sua città, in quanto non indossava i pantaloni lunghi d’ordinanza dopo le 19. Ma si diverte dicendosi “vestito con abiti firmati”, in particolare con “pantaloncini da 250 euro”. Poi dice che il Pd perde le elezioni – il sindaco è stato Pd fino a ieri.

Scopre la stampa americana la Russia quando Mosca minaccia il rimpatrio d 755 “diplomatici” americani – su 1.400. E solo per l’aspetto: “Quanto male Mosca può farci trattando male le nostre spie?”. Non su chi o che cosa ci porta a vedere la Russia dappertutto. Questo è un segno d’isolazionismo, non di potenza mondiale. O di potenza mondiale provinciale.

C’è da rivedere tutto il paradigma sulla stampa americana. E  forse sulla politica americana: il  Russiagate di cui si scrive ogni giorno, senza dire di che si tratta, e la tranquilla opinione che gli Stati Uniti possono coprire Mosca di spie, delineano un’altra America. Nessuno che si chieda se il riarmo contro la Russia, che Obama voleva perfino nucleare, non sia una campagna affaristica del complesso militare-industriale. 


Si diffonde la raccolta differenziata dei rifiuti, ma per l’“umido” succede di avere nelle zone rurali i raccoglitori-sacchetti minuscoli in uso in città, che i soli rifiuti di una lattuga riempiono. In Italia la ruralità è robusta, ma senza cittadinanza.

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