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sabato 14 ottobre 2017

Il ritorno della madre, contro la clonazione

Nascituri invece che creature. Un plot semplice: il mondo dei cloni è a venire, ma le nascite? Il secondo episodio di “Blade Runner” è l’amore parentale – il “mistero” e filiale. Qui vissuto dal cacciatore di replicanti Officer K. Il plot è semplice, è un’agnizione, il più vecchio forse degli artifici narrativi, ma l’amore genitori-figli in questo millennio afono è sorprendente. 
Un “Blade Runner” perciò romantico, perfino sentimentale. Forse per questo, a correzione, virato spesso sul “catastrofico”, tra lampi, scoppi, crolli, voli, sotto un boato continuo. I dialoghi sarebbero bastati a tenere desta la tensione, affilati, “profondi”. Anche il filo del racconto, dopo tanta insistenza sulla clonazione: ci sarà un momento in cui vorremo, una donna vorrà, un figlio partorito, “nato” e non “creato”.  
Una sorpresa finale è prodroma di un terzo sequel: protagonista sarà una donna e capeggerà la rivoluzione contro la “creature” artificiali.
Denis Villeneuve, Blade Runner - 2049

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