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domenica 10 dicembre 2017

L’Europa superba dei perdoni

Le voci sono della cantata, “dedicata a tutte le stragi della storia”, che Morricone ha scritto su impulso dell’11 settembre, su richiesta di Muti, allora direttore della Scala. Ripresa da Pappano in concerto, con l’orchestra e il coro di Santa Cecilia, è un’elegia. Molto lontana dallì’11 settembre.
Nn c’è la distruzione, l’odio, l’esibizione di froza. C’è l’enneima richiesta di perdono, la colpevolezza traslata in musica, sui versi “arcobaleno” del poeta sudafricano Richard Rive.
Morricono stesso lo spiega nel programma di sala: “Sì, perché volevo andare oltre quella tragedia: dall’11 settembre ill rano si è trasformato in un canto delle infinite stragi dell’uomo, dal colonialismo a oggi”. Dell’uomo cioè europeo.
Una intenzion e nobile. Ma, come tutte le domande di eprdno, una forma dell’albagia dell’Europa, che si crede ancora determinante o importante nel mondo. E più per rifiutare le armi.
Ennio Morricone, Voci dal silenzio, Accademia Nazionale Santa Cecilia

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