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domenica 14 gennaio 2018

La felicità è distruttiva

L’avventura del Costruttore dell’Integrale, della “vita matematicamente perfetta dello Stato Unico”. Che regola tutto, a cominciare dalla marcia della banda. Suonata ogni giorno a un’ora precisa, sempre la stessa, la marcia e l’ora. L’esito della stanzialità, del cammino verso la stanzialità: la meta è raggiunta nell’immobilismo totale, senza più guerre, confini, bandiere – roba del XX secolo, 900 anni fa. In un mondo di vetro. Tra persone incorporee. Vige la Scienza unica di Stato.
Le persone sono numerate. Gli amori pure. Perché ci voleva, e infine c’è, anche una puericultura, accanto all’agricolura, la frutticoltura, l’itticoltura e le colture di ogni altra specie animale: lo studio e la regolazione della procerazione. La città è già delineata dal Muro Verde, anche se Zamjatin scriveva quasi un secolo fa, nel 1919 – ma il muro, il mondo là fuori, è il mondo selvaggio. .
Denrto, è un mondo di perfezione. Finché un perturbante non s’introduce, sotto forma di una Lei, che fuma, beve, veste di seta e frequenta una Casa Antica. Tenuta da una mezzana. Amori furori. Gelosie. Sogni. Un’ossessione. In breve: un ritorno dell’anima. Non un caso isolato, un’epidemia è in corso. La parte oggi scaduta della storia – chi farebbe pazzie per una Lei, anche prima e a prescindere da #metoo?
Resta questo mondo parallelo, in forma di distopia. Del “nuovo, l’inverosimile, l’inaudito”. Non una dittatura, quella che Huxley e Owell delineeranno qualche decennio dopo. Zamjatin è più complesso - era bolscevico da sempre, e romperà col regime più tardi, nel 1931. È semmai il modello, inconfessato, di molto Philip K.  Dick: è la Scienza al potere. Che Zamjatin maneggia dal di dentro, ingegnere di formazione, tra integrali e radici quadrate.  La vita svuotata e taylorizzata. Sull’assioma che la felicità va senza la libertà – la scelta del Paradiso fu “tra felicità senza libertà e libertà senza felicità”. Ma più visionariamente: quando tutti i problemi saranno stati risolti, quando tutte le soluzioni saranno state escogitate, non resterà altro da fare che i compiti.
Si legge fino in fondo come distillato sapienziale, uno scoppiettio. Lo Stato Perfetto è soprattutto noioso. La politica è quantitativa: il grammo e la tonnellata. La storia va a spirali, per cerchi sempre di 360 gradi. Attorno a uno Scoglio Zero, da destra e da sinistra – + più o - 0. “Tutto ciò che è sommo è semplice” – per esempio le quattro operazioni aritmetiche. “La matematica e la morte non sbagliano mai”. La pietà è “fenomeno aritmeticamente sgrammaticato”. “E il Dio dei cristiani, il Dio grandemente misericordioso, Colui che ha bruciato nel fuoco dell’Inferno tutti gli indocili, non era forse un carnefice?” “E gli arsi sul rogo dai cristiani sono forse meno dei cristiani arsi sul rogo?”. Un’ubriacatarura, la scienza rovescia tutto, compresa la Scienza..
Evgenij Zamjatin, Noi, Voland, pp. 282 € 10

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