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mercoledì 18 luglio 2018

Modigliani è le sue donne


Un giovane bello, dotato e divinizzato, che si strafà e si consuma, senza nessun motivo apparente. Visto attraverso alcune delle “sue” donne. C’è il Modigliani di maniera, ma ci sono anche sorprese. Della  famiglia, che lo ha seguito e aiutato. Di ebrei tunisini emigrati a Livorno, poi  a Parigi e di nuovo a Livorno. La madre, Eugénie Garsin, è la prima sorpresa: poliglotta, scrittrice, traduttrice, che annota nei suoi diari con intelligenza discreta le sorprese del suo Dedo, fin da ragazzo: favorito in ogni capriccio, che sempre scarta. O Rosalia, Rosalie Tobi, l’ostessa siciliana che lo coccola a Parigi quando ha problemi per mangiare. Le stesse modelle vengono fuori con personalità diverse. E le relazioni note, con Hébuterne, le arriviste Hastings e Amnet, l’incredibile Simone Thiroux, o la ninfa bambina Paulette Jourdain. Oltre alle donne solide, e solide memorialiste, cui si deve il monumento: Maud Abrantès, Lunia Czechowska, Achmatova.
Anna Maria Merlo-Franceso Poli, Modigliani e le sue donne, 24 Ore Cultura, pp. 79, ill. € 6,90


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