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giovedì 22 novembre 2018

Antonello da Palermo e Boccaccio da Bolzano

Fa piacere, che di Camilleri siano contesi anche gli stracci, a gara fra gli editori. Questo non è granché. Se non per l’idea, che è stata una dozzina d’anni fa di Giovanni Casertano per lo stesso editore, che la ripubblica con diverso titolo: una collana di falsi d’autore. E per le circostanze che Camilleri ci costruisce attorno: un Antonello da Palermo invece che da Messina, Boccaccio ambasciatore in Tirolo, eccetera. Per il vero-falso.  “La novella di Antonello da Palermo” era il vecchio titolo. Boccaccio in Tirolo pare ci sia stato - e si sia anche fatto la principessa, una Margarete “Boccaccia” (boccaccio-boccaccia?).
Ma il pastiche  non è nelle corde di Camilleri. Che è un narratore più che un letterato. Lui stesso lo riconosce, in una curiosa nota al testo: lo pseudo Boccaccio “non ha la straordinaria fluidità narrativa delle altre novelle”. Per doverosa modestia, e per il falso-vero.
Andrea Camilleri, Giovanni Boccaccio. Il Decamerone. La novella che non fu mai scritta, Guida, pp. 49 € 5


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