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giovedì 13 dicembre 2018

Letture - 367

letterautore


Apollo L’apollineo di Nietzsche era uno degli dei più truci. Matò per divertimento, con sua sorella Atena, i Niobidi. Fece spellare Marsia, che era un amico. Non c’è efferatezza che non lo veda protagonista. Anche nelle lettere, in Omero, in Eschilo. Però, ispirava i poeti, con la lira. Il poeta è uno truce?

Bachtin – Una delle “non storie” (“non vite”) che ossessionano lo scrittore protagonista di “La stanza chiusa” (“Trilogia di New York”) di Paul Auster è dell’autore celebrato (postumo) di “Rabelais e la cultura popolare”, epistemologo, reinterprete di Dostoevskij. Che durante l’invasione tedesca della Russia si fuma il manoscritto di uno studio sul romanzo tedesco che gli aveva preso anni, “la sola copia” dello studio. “A una a una, prese le pagine del suo manoscritto e usò la carta per rollarsi le sigarette, ogni giorno fumandosi un po’ di più del libro, finché non fu finito”.
Negli anni dell’invasione gli fu anche rifiutato l’insegnamento a Mosca. Dopo la condanna a nove anni di esilio duro in Siberia.

Hawthorne – “Probabilmente il primo vero scrittore americano” – Paul Auster, “Trilogia di New York”, p.175. Dopo la laurea a .., torna a casa dalla mamma a Salem e non si fa più vedere per dodici anni. Per dodici anni sta chiuso in camera a scrivere, senza mai uscirne e senza vedere nessuno.

Heidegger – Rinvia irresistibile a HD, Humpty-Dumpty, l’uovo di “Alice nel paese delle meraviglie” che Paul Auster dice “l’essenza dell’uomo”, la sua ontologia. Quello che può dire di sé, con Auster: “Esistiamo, ma non abbiano ancora raggiunto la forma che è il nostro destino. Siamo puro potenziale, un esempio del non-ancora-giunto”. Benché “creatura della Caduta” - questo Heidegger avrebbe disapprovato: HD “è caduto dal suo muro e nessuno potrà più rimetterli insieme”. Però, riecco Heidegger, “questo è il dovere di noi esseri umani, di rimettere l’uovo insieme di nuovo”. Una sintesi migliorata dall’uovo di Colombo, insiste l’uomo decaduto (“gettato” direbbe Heidegger) di Auster: affettato quanto basta per stare in piedi, che sempre cerca, e trova senza sapere – “cercava il paradiso e scoprì il Nuovo Mondo”.

Leopardi – Schopenhauer legge Leopardi nel 1858. Assumendolo come un fratello in pessimismo, nei “Supplementi” al IV libro del “Mondo”: “Nessuno ha trattato così a fondo e così esaurientemente questo tema”, il pessimismo, “come, ai giorni nostri, Leopardi…. Il suo tema è ovunque la beffa e la miseria dell’esistenza”. Nello stesso anno curiosamente l’accostamento tra Schopenhauer e Leopardi era operato da De Sanctis nel famoso saggio-dialogo “Schopenhauer e Leopardi (Dialogo tra A. e D.)”. Facendo però una distinzione tra i due. A favore del “pessimismo eroico” di Leopardi, esistenziale, e contro quello di Schopenhauer, giudicato rinunciatario, eticamente e politicamente. Entrambi contro il progresso, ma Leopardi, si direbbe oggi, da sinistra.

Ruoli – Per “Gravity”, il film di Cuarόn che ha preso tutti gli Osar 2014, eccetto quelli per gli attori, erano  stati contattati una dozzina di grandi nomi per il ruolo principale femminile che poi è andato a Sandra Bullock – per un compenso di 20 più 50 milioni di dollari (il 15 per cento delle entrate da distribuzione): Angelina Jolie, Marion Cotillard, Scarlett Johansson, Natalie Portman (scritturata, poi declinò il ruolo), Black Lively (id.), Naomi Watts, Sienna Miller, Rachel Weisz, Abbie Cornish, Carey Mulligan, Rebecca Hall, Olivia Wilde.
Per il protagonista maschile, che infine sarà George Clooney, era stato scritturato Robert Downey jr, che poi rifiutò. Dopo di lui e prima di Clooney erano stati contattati una decina di attori di nome: Harrison Ford, John Travolta, Bruce Willis, Russell Crowe, Kevin Costner, Denzel Washington,Tom Cruise, Tom Hanks, Daniel Craig.

Scrivere – “Scrivere è una forma minore di danza”, Paul Auster, “Diario d’inverno”.

Dalla “scuola di scrittura” allo “storione familire” (memoir, selfie) è tutta in Heidegger, “Note V”, 1948 ca, p. 638: “La consegna del linguaggio alla scrittura da scrittori.
“Il modo della scrittura da scrittori nell’epoca della tecnica.
“La scrittura da scrittori e la sceneggiatura da film. La scrittura da scrittori e la radio (oggi si direbbe la tv, n.d.r.).
“La distruzione del linguaggio in quanto medio tra il visto e l’udito.
“L’ultimo atto della desertificazione.
“Il romanzo nel passaggio verso la compilazione di reportage.
“Il reportage non è una descrizione di uno stato di cose, bensì l’allestimento dell’opinione pubblica sul binario che si vuole”.

Tedeschi – Da dove scaturisce la calamità nella storia dei tedeschi?”, si chiede Heidegger nel “quaderno nero” “Note I”, p. 41. Ma non dà la risposta.

Umorismo – “Una fioritura silenziosa della libertà”, il severo Heidegger si diverte per una volta in poche righe dei suoi fitti quaderni neri, “Note I-IV”, p. 243. C’è chi ne manca, “allora è un povero babbeo”. Però, questo caso può essere dell’“umorismo vero”: “Può anche significare che l’umorismo non si mostra immediatamente”, che “resta trattenuto nell’atteggiamento del pensiero”.
È una riflessione occasionale, sperduta - indotta dal fratello amatissimo Fritz, noto barzellettiere in paese? Ma il filosofo mostra di saperne di più, sulla qualità dell’umorismo, e sul rapporto dell’umorista stesso con l’umorismo, col suo bisogno di fare umorismo: “Forse questo buon umore, quello inappariscente, è il solo genuino. Laddove l’umorismo si fa chiassoso, si tradisce facilmente come scappatoia e velamento di una profonda insicurezza”, cui magari il soggetto pensa di “essere sfuggito”. Mentre, al contrario, “l’umorismo invisibile non va affatto a parare nell’insicuro e nel forzato perché è una fioritura silenziosa della libertà. Per questo resta raro. Ancora più raramente esso viene riconosciuto”.
L’appunto termina con l’usuale rapporto tra umorismo e malinconia: “Che l’umorismo possa essere lo stesso di una sana malinconia sarà comprensibile solo a pochi uomini. L’umorista, generalmente, ha in misura minima buon umore”.


letterautore@antiit.eu

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