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lunedì 4 ottobre 2021

L’amore per la guerra, di Albertazzi e Mazzantini

È la storia, estremamente utile, ma che si evita, della “Tagliamento”, la legione d’assalto della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini a Salò, la più impegnata contro gli italiani che resistevano all’occupazione, di cui fecero parte Giorgio Albertazzi e Carlo Mazzantini – “La Tagliamento fra onore, fedeltà e sangue” è il sottotitolo. Residori la segue in tutte le sue imprese, per tutta l’area controllata dalla Rsi, dal Piemonte a Pesaro, da Vicenza ala Val Camonica. Al comando del colonnello della Milizia Merico Zuccari, marchigiano. 

Un reparto della Guardia nazionale repubblicana specializzato nella caccia ai militanti della Resistenza, la “pulizia del territorio”: sette compagnie, 1350 militi, “una delle migliori unità naziste” per il generale Wolff, il comandante della Gestapo  in Italia - “il fiore del fascismo”, come si voleva, la “legione del mio cuore” di Mussolini, era di fatto inquadrata dalle Ss.
I “migliori”: “Noi ci consideriamo i migliori”, scrisse Zuccari: “Il primo nucleo organizzato di italiani nuovi”. Con richiami alla retorica risorgimentale, e di più agli Arditi della Grande Guerra. La determinazione era rafforzata dai molti vincoli, di parentela, vicinato, amicizia che univa i suoi membri. La maggioranza dei quali erano romagnoli e ferraresi. Una formazione bene organizzata, non volontaristica, però: con i giovani c’erano anche vecchi squadristi, camicie nere della prima ora, con alcuni ufficiali reduci dai vari fronti dopo l’8 settembre. Militi presi da “uno spirito di corpo elevatissimo e una aggressività eccezionale”, nota la storica, invasati da “insano amore per la guerra”.
Sonia Residori, Una legione in armi, Cierre/Istrevi, pp. 349 € 16

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