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venerdì 24 dicembre 2021

Quanto è tragico il comico

Un trattato sul comico. Non quello che manca alla “Poetica” di Aristotele, che si fermò alla tragedia e all’epica - o, se trattò la commedia, questa parte è andata persa. Non un trattato filosofico, ma le tante forme che il comico prende. E però una commedia-sul-comico ben più solida e vivace delle tante trattazioni che sul comico si sono susseguite tra Otto e Novecento, da Baudelaire a Bergson, Pirandello e tanti altri. Una commedia (molto) colta di Trevor Griffiths (molto scorretta per il canone oggi, radicalmente mutato, invertito, in pochi anni), che Salvatores ha portato in teatro e, per la seconda volta, prova al cinema – la prima fu, nel 1998, agli inizi del Salvatores regista di cinema, sotto il titolo “Kamikazen. Ultima notte a Milano”.
Non è un ascolto facile, né lieve. Si tratta il comico, con battute a raffica e situazioni paradossali, strambe, rovesciabili, clownesche, drammatiche, in una scuola serale per comici. Mentre si preparano all’esibizione-esame di fine corso, giudice il Grande Agente, un Christian De Sica insolitamente sobrio, che ha in mano la tv, agognata meta. Le gag e le battute si consumano a programma, nei tempi contati per ogni genere nell’ora di lezione, a raffica, quasi con rabbia, come a dire: che miseria! Un dessous del comico, più che uno spettacolo da ridere. Malinconico più che buffo, recitato da tutti con maestria – una galleria di comici patentati.   
Gabriele Salvatores,
Comedians, Sky Cinema

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