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sabato 11 febbraio 2023

Pasolini ride

Pasolini è stato di tutto per il centenario della nascita, poeta, scrittore, regista e polemista ovviamente, ma anche pedagogo, pittore, architetto, musicista, e santo. Solo filosofo non è, non è stato: gli scritti corsari e luterani, come già quelli linguistici, sono di respiro corto - problematici più che riflettuti, e opportunamente questa mostra, una delle tre romane per il centenario, si limita a documementarli, con i giornali dell’epoca sui quali li pubblicava, e niente più.
Graziella Chiercossi, la cugina che accudiva la mamma e Pier Paolo, già a Monteverde Vecchio e poi all’Eur, accoglie i visitatori con una audiotestimonianza sulle case, e sugli usi in famiglia, specie di lavoro, dello studio di Pier Paolo. Moltissimi i giornali e i periodici sui quali, soprattutto negli anni 1970, Pasolini venne pubblicando gli scritti corsari – con una appendice impressioante di “ultime interviste” a metà novembre 1975, dopo l’assasinio. Ma non solo, ci sono anche l’“Avanti!”, “Il Resto del Carlino”, il “Guerin Sportivo”, alcuni altri dei tanti giornali e periodici che pubblicavano scritti o interviste – da lui stesso scritte - di Pasolini, che qui sono in mostra. Con una documenazione fotografica varia e nuova su momenti di vita. Sui campi di calcio soprattutto, di Pasolini atleta curato, non da scapoli contro ammogliati, pettinato alla brillantina, scarpini, calzettoni, parastinchi, calzoncini, sospenorio evidentemente, maglietta a tiro, pulita e stirata, e col numero giusto (allora) per il ruolo. Disteso. Sul set di “Salò” perfino ride, non per posa, al naturale, nelle foto di Deborah Imogen Baer.
Una mostra interessante, seppure piccola, ma estremamente dispersiva, come tutto quanto si produce al Maxxi. E faticosa, nell’ordinata confusione del Maxxi. Dove Ming Wong, millennial?, o Yang Pei Ming, costeggiano Mino Maccari, etc. Minacciosi incombendo sulle minime vetrine pasoliniane. Con didascalie da microscopio, illuminate parsimoniosamente, negli spazi perduti della cattedrale di Zaha Hadid alla dispersione - pessimo avvio di Millennio, impensabile, che vent’anni fa, già in transizione ecologica, si costruisse questa enorme fabbrica di spreco, di spazi e di energia, d’inverno e d’estate, e d’inservibilità.
Hou Hanru-Bartolomeo Pietromarchi-Giulia Ferracci, Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo politico, Maxxi Roma

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