Cerca nel blog

mercoledì 8 febbraio 2023

Giornalismo sbirro

“Nessuno ha dubbi sulle qualità del pm, esperto di reati economici e autore di decine di pubblicazioni specialistiche”: il “Corriere della sera” si schiera a difesa del giudice Santoriello, quello che professava “odio la Juventus”,  il club che ora, dopo averlo intercettato per alcuni anni, può mandare a condanna. E aggiunge, il giornale, fine: “Più che un ultrà - la grande passione è per il basket - un assiduo frequentatore di codici e convegni”. Un tributo del giornale ai suoi informatori, che quindi non erano il giudice Santoriello ma i suoi sostituti, devoti. Mancando però l’evidenza, che il giudice professo odiatore ha utilizzato delle intercettazioni, frasi cioè estrapolate dal contesto, come “prova” per mandare ar gabbio mezza società. Come gli spiega un modesto impiegato dello stesso club, non un linguista né un epistemologo: “Credo che alcune frasi estrapolate possano assumere un significato diverso da quello che hanno”. Incapacità non può essere, è proprio la deriva del mestiere di cronista - ben due redattori il “Corriere della sera” schiera per capire meglio.
La civiltà giuridica si sa che in Italia è sotto ai piedi – due riforme in due anni, e una terza si annuncia, apparentemente senza sbocco. Da quando è sotto l’imprinting di Di Pietro, un giudice giustiziere che poi si è rivelato corrotto. Ma i giornalisti? Di Pietro li aveva ridotti a cani da cuccia, secondo i memoriali degli stessi “suoi” affezionati cronisti di nera.  
Lo stesso “Corriere della sera” apre peraltro con una vetta rara di ipocrisia: “A questa malattia incurabile della modernità, a cui con inevitabile approssimazione si dà il nome di narcisismo, va ascritta la battuta del pubblico ministero Santoriello che sta suscitando tanto scandalo. Il magistrato, che tutti gli addetti ai lavori, e persino quelli ai livori, descrivono come un modello di imparzialità…”. Complottismo, argomenta Gramellini, l’autore della intelligente sintesi: “O non ho appena sentito un amico interista sostenere che Santoriello è uno juventino che finge di odiare la sua squadra del cuore per farla assolvere senza suscitare sospetti?”. Perché Gramellini non è un napolista, è un torinista, dichiarato, in molteplici esercizi di narcisismo, quotidiani  – quindi più incurabilmente malato o più ipocrita?
Il calcio non è una cosa seria. Ma i giornali? Se si incrimina una squadra di calcio, amata o odiata, non importa se si fa con frasette estorte? Siamo tutti sbirri? Tutti nei giornali.

Nessun commento: