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domenica 12 novembre 2023

Napoleone, un pallone gonfiato

In occasione dell’uscita del film “Napoleon” di Ridley Scott, regista “napoleonico” di suo, che ora ripunta decisamente all’Oscar, ha propiziato nella stampa americana una serie di analisi, ripensamenti, riesami  del personaggio, in America non così popolare come in Europa. Ripescando un vecchio saggio, in occasione dell’apertura a Parigi nel 2019 del piccolo museo Imperial Art al parco di Monceau, la rivista ne ridimensiona brutalmente la figura, per la sua “macanza di un vero progetto, oltre che imporre e mantenere il potere”. Per “una propensione al sentimentale come al brutale”.  E per una sorta di violenza sull’opinione puibblica: “La presentazione fu cruciale al suo lungo successo. Il numero di bollettini e  ordini del giorno che emanò formano una narrativa corrente inesauribilmente ottimista e arrogante, senza vergogna esagerando le perdite nemiche e minimizzando le proprie. Questi bollettini sono costitutivi della leggenda di Napoleone, frequentemente riprodotti da entusiasti che sembrano allegramente indifferenti alla loro mendacità”.
Ferdinand Mount, An ordinary Man, “The New York Review of Books”, 4 aprile 2019, free from the archive

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