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martedì 3 aprile 2012

Ombre - 125

Tre rigori contro l’Inter, due contro il Milan: non c’è più religione?

La Lega circuíta e intrappolata dalla ‘ndrangheta magari non è vero – Maroni è quello che ha dato più dispiaceri alla ‘ndrangheta. Ma è ben trovato: Reggio Calabria contro Milano, sembrava non ci forse partita possibile, e invece è aperta, e può essere decisiva.
Nella logica della (sua) giustizia, Bossi è già condannato, e con lui la Lega.

Contro Bossi c’è tutto lo schieramento unito: ‘ndrangheta, mafia (la moglie), sacra corona (R. Mauro). Manca la camorra, come mai?

La Farnesina incalza Washington. Washington rintraccia e trascrive la registrazione, e la mette in rete, dopo quattro giorni. Palazzo Chigi all’istante – era in attesa, ansiosa? – la immette sul proprio sito, tradotta, in neretto. Tutti i giornali la riprendono, in evidenza. E di che si tratta? “Ho parlato con il primo ministro italiano Monti”, vi dice Obama, “del fatto che alcuni di questi cambiamenti, alcune delle iniziative che abbiamo assunto, sembrano piccoli passi ma portano a un traguardo importante”. È tutto? No: “E i pericoli a cui ci riferiamo sono relativamente lontani rispetto alle altre sfide che dobbiamo affrontare giorno per giorno”. Il Verbo?

Obama sulla sicurezza nucleare, a un vertice che aveva voluto per mettere pressione sull’Iran, e su chi lo aiuta ad approntare la Bomba (Pakistan, Corea del Nord), ha infine glissato. Lo rivela l’accenno infine pubblicato a Monti – che non c’entra nulla con l’Iran e la proliferazione nucleare. Obama ha fatto “minutaggio”, ha riempito in qualche modo il suo intervento di cose irrilevanti. Avendo le “altre sfide” da “affrontare giorno per giorno”: la ripresa dell’economia e le elezioni fra pochi mesi”. Ma nessun giornale italiano sa che a Seul si parlava di sicurezza nucleare.

“The Promise of Africa, the Power of the Mediterranean” è un convegno che si preannuncia a Roma per il 15-16 novembre. Patrocinato dalla “International Herald Tribue”. È un ritorno d’interesse per il vecchio Terzo mondo? No, si paga (se si paga subito si risparmiano 250 sterline): è un convegno sul “lusso”, per venditori, sulla promettente Africa e il ricco Nord Africa.

Aldo Grasso seguita a criticare Minzolini. Nel trimestre gennaio-marzo il pubblico del Tg 1 si attesta sui 6.281.000 spettatori, per uno share del 23,2 per cento, mentre erano 6.600.000 nel 2011, per uno share del 25,4.
Ma Minzolini dirigeva il Tg 1 l’anno scorso, non quest’anno. Grasso voleva (surrettiziamente) fare l’elogio della “cura Minzolini”?

“Mercato dell’auto giù del 40 per cento” è il titolo. Ma la notizia – lo scandalo – è che Marchionne, la Fiat, dicono del diritto al lavoro: ”Di soli diritti si muore”. Solo di questo si discute. Ma diritti a che, se il lavoro non c’è più?

Alessandra Longo deride su “Repubblica” Anna Maria Bernini, Michaela Biancofiore e Michela Brambilla perché, nelle rispettive città, Bologna, Trento e Lecco, fanno politica. Con cattiveria: Biancofiore “sta avendo vita dura” a Trento. Femminismo? Quote rosa? Giornalismo?

È kermesse sul film di Giordana che ancora non si proietta. È un lancio pubblicitario, che però ha molti volontari. Con molte amnesie. Solo Stajano ricorda sul “Corriere della sera” i fatti della morte di Pinelli: il fermo illegale, l’imputazione di aver confessato, il mancato avviso alla famiglia, l’insensibilità di Calabresi verso il morto.
Questo Stajano dev’essere uno snob, direbbero i Montanelli redivivi. Come la Cederna che queste cose scrisse quarant’anni fa in “Pinelli, una finestra sulla strage” – Camilla, infatti, non era sua zia?

Si tace, si è sempre taciuto nella campagna di pacificazione voluta da Napolitano, che Calabresi fu “vittima” non solo di Adriano Sofri ma anche di Camilla Cederna, colonna dell’“Espresso” di Eugenio Scalfari, e poi di Zanetti-Scalfari.
Adriano non rientra nella pacificazione, Eugenio sì? Non vogliamo recuperare anche Sofri? Napolitano, ancora uno sforzo!

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