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domenica 29 luglio 2012

Giornalismo a lutto, senza strage di Stato

Martedì il “Corriere della sera”, non avendo avuto il solito input contro Dell’Utri, ha rimediato con una fotina in cui Cuffaro lo bacia. Una manifestazione consolante di sottigliezza culturale, per l’uso suggestivo della proprietà transitiva o sillogistica: siccome Cuffaro è condannato per mafia, Dell’Utri è mafioso.
Mercoledì ha avuto Marina Berlusconi. Magra.
Giovedì il giudice Di Maggio. Che è morto e non si può più dire. Ma che i Procuratori di Palermo vogliono uomo dei servizi segreti, e quindi della “strage di Stato”, e insieme fautore del carcere duro contro i mafiosi.
Da venerdì più nulla, sul “Corriere della sera” e anche altrove, essendo morto D’Ambrosio. Che ne sarà ora del giornalismo italiano?

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