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lunedì 10 settembre 2012

Rinvio alla Corte Costituzionale tedesca

La decisione favorita dalla Corte Costituzionale tedesca mercoledì sull’euro sarà un rinvio. La motivazione ancora non si sa, ma l’umore prevalente tra i giudici è questo. Per non saper che fare. Ma alla fine per aumentare l’incertezza, l’unica politica tedesca riconoscibile.
L’euro appeso a una Corte Costituzionale sarà l’emblema della totale indigenza tedesca. Indigenza politica. Appeso ai ricorsi che si succedono di questo o quel deputato per prevenire in realtà una decisione, cioè per dilazionarla, col solo fine di mantenere l’incertezza, favorendo la speculazione. Può darsi che questo o quel deputato sia corrotto, ma è la Germania – il governo – che nell’attesa non decide. Avendo già prolungato di un anno l’incertezza per un parere di una commissione parlamentare al Bilancio. La strumentalità è evidente.
L’euro appeso ai tribunali è comunque una non moneta. Volendo astrarre dai fatti, dalle cose come avvengono realmente tra finanzieri furbi e deputati corrotti, non c’è futuro in una moneta che dei tribunali debbano decidere di volta in volta come deve funzionare. Tra ritardi, rinvii, ripensamenti, come è possibile avvenga mercoledì. “Dall’una parte e dall’altra” è un atteggiamento mentale tedesco che G. Grass depreca. Ma è normale per qualsiasi decisione collegiale e “politica”.

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