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martedì 23 ottobre 2012

Il terremoto nel Pd

Bersani, non richiesto, professa “rispetto per la sentenza”, Maiani, grand commis democratico, si dimette. La sentenza dell’Aquila contro la Commissione Grandi Rischi riapre la divisione appena sopita tra ex Pci e ex Dc nel partito Democratico. Tanto più che tra i sei condannati i primi sono due scienziati professi prodiani, Boschi e Barberi.
Il processo, impiantato e giudicato da magistrati aquilani danneggiati dal terremoto, sotto la gestione di un Procuratore Capo, Alfredo Rossini, ora deceduto, famoso per la scarsa presenza, sembrava destinato a esaurirsi in un atto di protesta. Con qualche strascico politico, al più, a carico di Bertolaso, e cioè del solito Berlusconi. La condanna grave, di giudici vicini al sindaco vetero-Pci Cialente oltre che danneggiati dal sisma, ha scosso gli equilibri appena ricomposti tra le due anime del Pd.
C’è mobilitazione in queste ore tra gli ex Popolari in favore di Renzi, anche di quelli cui il sindaco di Firenze non piace.

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