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martedì 12 febbraio 2013

Il fiscal compact uccide le economie

Il Fondo Monetario Internazionale lo riconosce: il fiscal compact ha effetti distruttivi sull’economia, in rapporto tre volte più grave del previsto. Convenzionalmente, si calcolava che la riduzione di un punto percentuale del debito pubblico comportasse una riduzione della crescita dello 0,5 per cento. L’affinamento dei sistemi di correlazione dà invece una riduzione della crescita dell’1,6 per cento per ogni punto di riduzione del debito.
Lo studio è teorico, senza riferimenti al quadro europeo. Ma nasce dalle politiche del fiscal compact, le misure di austerità imposte a Grecia, Portogallo, Spagna e Italia, con effetti distruttivi sull’economia. I piani di riduzione del debito sono stati “troppo duri, troppo rapidi”, secondo lo studio.
Il ricalcolo è opera di Olivier Blanchard, il capo economista del Fmi, un professore francese che ha fatto carriera all’Mit di Boston, e del suo collaboratore Daniel Leigh – un estratto è sul sito del Fondo, ma il saggio è disponibile online, “Growth Forecast Errors and Fiscal Multipliers”. È parallelo al cambiamento di presidenza in Francia, e potrebbe significare un cambiamento di rotta di Parigi nei confronti della politica mercantilista tedesca, che fa perno sul debito per sopravanzare la concorrenza europea. Blanchard è al Fmi come uomo di fiducia della dirigenza francese, Dominique Strauss-Kahn che ce lo ha portato e Christine Lagarde che l’ha confermato.  

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