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mercoledì 17 luglio 2013

Ombre - 183

I diritti per il “Corriere della sera” vanno inoptati all’asta. Perché inappetibili? No, perché sono stati tolti di circolazione. E sono stati tolti di circolazione, redistribuendoli tra le banche, “per stoppare soci non graditi”. Nel 2013 non nel Medio Evo, in Borsa, sotto i “fari” della Consob. Sono quei fari ciechi? È il mercato a Milano.
La Regione Piemonte non vuole pagare a Dexia e San Paolo-Intesa le penali sui derivati sottoscritti sette anni fa, a protezione, si fa per dire, delle variazioni dei tassi d’interessei su due miliardi di obbligazioni. E si rivolge a un tribunale di Londra… Che naturalmente le addebita le spese processuali.
Perché la Corte dei Conti non addebita agli amministratori regionali l’inutile ricorso?

Crocetta dà un posto a Ingroia. Perché è un amico, il giudice non ha nessuna competenza per il posto. Poi dice che la destra vince le elezioni.
Ma dove li trovano? O anche Crocetta è “tenuto per le palle” da Ingroia, come il giudice è solito dire?

In una riviera affollatissima s’incontra una sola mamma, la mattina alle otto, che va al mare con la bambina. Forse due. Il mare la mattina è consigliato e anzi prescritto da tutte le riviste femminili, da tutti i supplementi salute dei quotidiani, da tutti gli esperti dei pomeriggi tv. Era anche buona norma quando le mamme erano bambine.
Il culto della fitness e del salutismo che imperversa è solo una forma di egotismo?

S’incontrano invece la mattina frotte di uomini e donne, giovani e in età, che accompagnano il cane per la passeggiata igienica. Qualcuno col telefonino, ma alcuni\e affettuosi\e.
O ci sono più cani che bambini in villeggiatura?

I carri del gay pride e le lance omosessuali sulla facciata del Duomo, la sera della festa della patrona, che a Palermo è santa Rosalia, di grande devozione, di chi l’idea? Non di un artista ella merda. Neppure di un satanasso. È di un democristiano, di chi altro? Naturalmente post – uno che da candidato alla segreteria Dc saltò al fronte giustizialista. Mentre metteva nel mirino, per Riina, il giudice Falcone. Sindaco sempre quando vuole, peraltro, a Palermo: Leoluca Orlando.

A leggere i giornali di Firenze, Renzi ha già vinto tutto. Ha liquidato Epifani e il Pd. Ha liquidato il governo Letta. Ha una sua propria diplomazia. E ha risolto il problema dello spread. Anche se non ha fatto nulla.
È informazione demenziale? La città non ha senso della misura? Renzi è più di un bluff?

Renzi chiede al governo, subito, indietro le caserme dismesse per destinarle alle giovani coppie. Il governo dice che le caserme sono già della città di Firenze da una ventina d’anni. Ma non si ride a Firenze: il sindaco ha sempre ragione

Firenze sogna, le bocche tremanti si parlan d’amor, sull’Arno d’argento… Ma sogna Mario Gomez. Città bucaiola?

Eterno amore giura Firenze alla Germania, pegno l’incauto Gomez. I giornali toscani, “La Nazione” e le cronache fiorentine di “Repubblica” e “Corriere”, inneggiano all’amicizia perenne Firenze-Germania. Anzi, per rafforzarla, dichiarano perenta, mai esistita, l’amicizia perenne tra Firenze e Parigi, kaputt.
A Parigi non ci hanno fatto caso.

È possibile che il capo di gabinetto del ministro dell’Interno, il capo della segreteria del Capo della polizia, e il questore di Roma facciano uno sgambetto al ministro dell’Interno, al Capo della polizia e al governo? È successo, e non è la parte peggiore della vicenda: succede spesso in Italia.

“La Germania si è trovata sempre più a indicare a tutti le decisioni da prendere. E non si fa niente in Europa senza che Berlino non voglia”. Sembrerebbe una critica alla Germania, ma il “Corriere della sera” ne fa una critica all’Europa: non è all’altezza della Germania. Lombardismo?

“Brosio in preghiere a Canevara”. Era il titolo dei giornali toscani l’altra settimana, Canevara è in Toscana. E Brosio è proprio lui, l’ex giornalista di Fede e velino tv. Lo hanno già fatto santo?
Emerge quello che si sapeva a due mesi dall’abbattimento della torre di controllo al porto di Genova: che il porto è insicuro. Senza scandalo.
Dice alla partenza il comandante Paoloni della nave che ha demolito la torre: “Ogni volta che si parte da Genova bisogna farsi il segno della croce, c’è da mettersi le mani nei capelli…”. Senza scandalo: è Genova e non Napoli.
La colpa è semmai del comandante, che dopo la collisione dice: “E niente, abbiamo buttato giù la torre piloti. Saranno morti tutti”.

Neymar non era arrivato a Barcellona che nei mercatini si vendevano le magliette blaugrana col suo nome, Neymar jr. Senza il numero, giustamente. L’industria della copia è efficientissima.

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