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venerdì 7 agosto 2015

L'euro fa bene alla Germania

L’euro fa bene alla Germania, ma in quanto fa male ad altri paesi dell’Unione: è su un vantaggio comparato (competitivo) che si regge la cosiddetta moneta unica, da dieci anni a questa parte. Da quando cioè la Germania unita, destra politica, sinistra e sindacati insieme, per uscire dalla crisi di competitività europea nell’economia globale (delocalizzazioni, disinvestimenti, scarsa propensione all’investimento), liberalizzò totalmente il lavoro. Per poi ritagliarsi, per l’abilità politica del primo governo Merkel, la parte del leone negli aiuti europei alle banche in crisi nel 207. Stringendo subito dopo gli aiuti europei, quando a trovarsi in difficoltà fu il debito pubblico, in Italia, in Francia, e naturalmente in Grecia.
Si presenta il problema euro come un fatto tecnico. Di poteri diversi della Bce, e di tecniche di gestione della massa monetaria. Mentre il problema è l’asimmetria che si è venuta a creare, di fatto, nel sistema reale di pesi e poteri – con la preminenza economica la Germania si è assicurata anche quella politica e decisionale. L’euro è il marco. E gli altri, tutti ostaggi?

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