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martedì 15 marzo 2016

La distruzione del risparmio

In Borsa a Milano la speculazione imperversa. Sulle banche, specie Mps ma anche Unicredit, una delle più solide in Europa, su Telecom Italia, sui titoli dell’energia (Enel, Eni, Saipem, Saras). Imperversa senza limiti, malgrado i tanti, costosi, organismi di sorveglianza – che lavorano semmai, si direbbe, a garantire il buon successo delle strategie speculative. Sono infatti note, e calcolate, le posizioni ribassiste di molti fondi, hedge e d’investimento.
Ciò è possibile a Milano in un quadro generale che vede il risparmio, uno dei maggiori asset dell’economia, sotto attacco. Ha aperto l’offensiva il professor Monti, il beniamino della City, tartassando la casa, investimento primario del piccolo risparmio. Che ha trasformato a tutti gli effetti in fardello da liquidare. L’ha scatenata l’Unione Europea, sempre più preda degli speculatori d’alto bordo, attaccando le banche, baluardo del risparmio – il risparmio necessita di una mediazione. Nel momento in cui i titoli di Stato, l’unico risparmio a questo punto sicuro, vanno a rendimento zero.
L’Ue ha attaccato a Bruxelles e a Francoforte – una banca centrale che terremota le banche era de vedere, quella di Draghi si è aggiudicato questo primato. L’Italia ha pur sempre il record del risparmio. Che però è esposto a attacchi senza difese. È questo, a giudizio dei guru economici di palazzo Chigi, il vero nemico dell’Italia, forte di tanti quisling all’interno – piuttosto che, sottinteso, Angela Merkel (che, si può aggiungere, ha cooptato – cioè disinnescato - l’avventurismo della City, il motore della speculazione).

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