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mercoledì 16 marzo 2016

Ombre - 308

“Il 31 ottobre papa Bergoglio andrà a Lund, in Svezia, a celebrare con i luterani i 500 anni della Riforma”. Il papa della riforma. Non se ne fa mancare una.

Curiosa campagna elettorale a Roma, dove i due maggiori – finora – schieramenti concorrono per perdere, fra divisioni, ripicche, candidature di disturbo. Senza ragione apparente.  La teoria del complotto li vorrebbe a questo punto impegnati a far vincere i due outsider, uno fra i due: Marchini o la 5 Stelle. Ma se fosse solo stupidità?

Riuscirà Berlusconi a sgonfiare la Lega, dopo averne spuntato l’oltraggioso lepenismo? Sarebbe da annali di storia. Almeno possiamo vedere la tv in pace, senza l’ubiquo Salvini.

Più patetici o più cinici i pm romani che vanno al Cairo a chiedere la verità sulla tortura e l’assassinio di Regeni ai giudici egiziani.  Come se i giudici non fossero parte del potere in Egitto, cui si deve la mattanza. Ignoranza? È possibile, il giudice italiano è al di sopra di ogni immaginazione. Ma gli Esteri, palazzo Chigi, i tanti consiglieri e consulenti diplomatici, che ci stanno a fare?

Poi, però, la Procura del Cairo ha ottenuto da Roma la trasmissione degli atti, “in spirito di collaborazione”. E questo non è più la gita al Cairo, è consegnare le prove al nemico.

Sette minuti di Sky Tg 24 su Bertolaso che vuole la Meloni mamma. Un’eternità. Il terremoto elettorale in Germania, con l’estrema destra al 15 per cento dei suffragi, secondo e terzo partito, viene dopo. Anche Putin che lascia la Siria. Si dice per difendere le donne. A cui non gliene frega nulla, ma questo sarebbe già comprensibile, trattandosi pur sempre del Tg di Murdoch – un po’ di onestà, cioè un po’ di pettegolezzo.

Ma Sky fa da battistrada. Il “Corriere della sera” segue con quattro pagine, “la Repubblica” con tre: c’è una parola d’ordine? Per una storia, s’intende, che non interessa a nessuno, nemmeno alla Meloni – tanto schieramento non riesce a trovare una sola dichiarazione d’appoggio. Poi dice che uno non compra il giornale.

Giusto Boldrini solleva un “caso Bertolaso”. Già, “la” Boldrini: c’è una donna alla presidenza della Camera. C’è una presidente della Camera.

Vogliamo per un giorno non dover parlare di Pd? Ottimo. Ma non sarà che Bertolaso fa paura? Siamo a questo punto?

Non c’è dubbio che sarà Hillary Clinton il candidato democratico alle presidenziali Usa. E che, allo stato dell’arte oggi, sarà lei a vincere, contro Trump o altro repubblicano.  Questo è vero per tutti eccetto che per le giornaliste italiane accreditate all’evento. Le donne in Italia odiano le donne in politica.

Più di tutte è contro Hillary Clinton Maria Laura Rodotà, che si professa lesbica: la dice bugiarda, carrierista, impietosa. La scoperta dell’acqua calda per un politico di così lunga data. Bisognerà tarare il giornalismo anche per gender?

Obama taccia i governi francese e inglese di “opportunismo” e incapacità per avere precipitato la Libia nella “merda”, testuale  – “un intervento che ci è costato un miliardo di dollari”. Cameron, che c’era anche nel 2011, non risponde. Hollande non critca Sarkozy, il compare di Cameron. Senza vergogna? O l’Europa è una massa di cialtroni?

“Lo strano caso di Brogli Puliti” è l’esercitazione di Francesco Merlo su “Repubblica”. Un ghirigoro aviario: Merlo, di madre napoletana e bassoliniano, dà addosso a Bassolino presidente della Regione e a Bassolino ricandidato al Comune.  Gli piace morto?

Tutto in effetti è sinistro, i Brogli Puliti e il ricamo – si capisce che quelli di sinistra, che ci sono,  non votano più.  

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