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venerdì 3 giugno 2016

La Sicilia alla scoperta della Spagna

“Secoli di dominazione, in Sicilia,: ma di libri spagnoli, nelle grandi biblioteche pubbliche e private dell’isola, pochissimi se ne trovano…. E tanta estraneità trova rispondenza in Spagna: non un solo spagnolo che, nei secoli in cui la Spagna ne fu padrona, abbia scritto un libro sulla Sicilia”. Né su Napoli, né su Milano, non c’è in Spagna l’analogo di Chabod. Sciascia no, dichiara anzi di avere “imparato tutto” nel 1938, o 1939, “la guerra di Spagna era da qualche mese finita”, sulle “Obras” di Ortega y Gasset, un volumone trovato su una bancarella, probabile preda di guerra di qualche “volontario” mussoliniano, col timbro di un circolo socialista di Saragozza. Ma lui steso poi non vi si è in alcun modo applicato.
Queste sono note di viaggio. Ma con riserva – sono le prime righe: “Il giusto viaggiare è quello di non conoscere, nei luoghi in cui si va, nessuna persona o pochissime; di non avere commendatizie da consegnare e appuntamenti cui consegnarsi; di non avere impegni che con se stessi”. Note turistiche. Gustose - infiorettate purtroppo dalle agudezas siciliane: Queipo de Llano che s’impadronisce di Siviglia, e dell’Andalusia, facendo girare vorticosamente, la notte della ribellione franchista, i pochi carri armati di cui disponeva per la città; il “diffuso lorchismo meridionale”, riscontrabile “in Quasimodo o in Mario Farinella”…
È il volume pubblicato nel 1989 da Natale Tedesco, con le foto di Ferdinando Scianna.
Leonardo Sciascia, Ore di Spagna, Contrasto, ill., ril., € 19,90 

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