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martedì 5 luglio 2016

Il privilegio di essere Vw

È nata creatura privilegiata di Hitler, e tale si è mantenuta anche dopo – grazie all’America, al mito americano del Maggiolino, macchina impossibile. Ora la condanna americana ne sanziona brutalmente le pretese, pronunciata nei termini in cui si condannano i delitti di mafia. La condanna Usa colpisce peraltro una parte minima dei diesel venduti col trucco da Volkswagen nei sette anni dal 2009 al 2015: meno di mezzo milione su un totale di dodici milioni – la condanna è una vittoria, l’ennesima, dell’auto hitleriana del popolo?
La condanna di Volkswagen negli Usa, sottaciuta, anche perché formalmente si presenta come patteggiamento, con un riconoscimento di colpa quindi solo implicito, è enorme non solo nella misura finanziaria. Che pure è senza precedenti: 14,7 miliardi di dollari, con cui ricomprare il mezzo milione di diesel truccati messi in commercio. I precedenti di class-action di grande rilievo hanno avuto esiti molto più contenuti: un milione contro Enron nel 2008, 1,1 contro Toyota nel 2012, e 2 milioni contro General Motors nel 2015. Il vice-ministro della Giustizia Sally Yates ha potuto apparentare Volkswagen a una mafia: “Volkswagen ha ridotto quasi mezzo milione di automobilisti americani a complici stolidi di un assalto senza precedenti al nostro ambiente”. Sono 470 mila le vetture diesel vendite tra il 2009 e il 2015 equipaggiate con un software in grado di mascherare, nelle prove, emissioni inquinanti superiori quaranta volte ai livelli legalmente tollerati.
L’origine dello scandalo viene riportata all’assunzione della guida di Vw da parte di Martin Winterkom nel 2007, con l’ambizioso programma di farne la prima casa automobilistica in un dozzina d’anni, “Strategia 2018”. Come? Col vecchio imperativo tayloristico degli obiettivi di vendita prefissati, o “top down”: ogni livello deve raggiungere obiettivi di produzione e vendita ogni anno incrementati. È una strategia aziendale diffusa in Germania, per esempio nella Deutsche Bank di Josef Ackermann, che portò a vari suicidi. E negli Usa – Apple è così organizzata, e anche la General Motors. Un’inchiesta di Jeffrey Rothfeder per il “New Yorker” riassume l’organizzazione top down in una pressione insopportabile, alimentata dall’intimidazione, a ogni livello, che crea una cultura aziendale borderline, ai limiti dell’etica, e se necessario più che borderline”.

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