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mercoledì 10 gennaio 2018

Un terremoto per i volontari

A un anno e mezzo dal terremoto di Amatrice nente è stato fatto. Nessun rimedio, a parte container e mini-case in legno. Nessun progetto di ricostruzione, tecnico, urbanistico, edilizio. Nessun piano finanziario. Le rovine non sono state rimosse. I guasti del terremoto moltiplicando nella psiche e la psicologia dei residenti. Nel senso della sfiducia e del risentimento.
Il richiamo del nome moltiplica le “visite”, di autorità a ritmo quasi quotidiano, e dei comuni cittadini per ogni evenienza, dal farsi una foto al portare doni. Specie dei cooperamti, o volontari. Tutta gente di buona volontà, che però della cooperazione fa un mestiere. E resta inutile – per lo più più -  sgradita come i tanti visitatori ufficiali.
“Settemila volontari hanno festeggiato”, è il commento che si sente nella cittadina. Non ingrato: i segni di questa invasione pacifica sono pochi e non specialmente invoglianti. 

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