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mercoledì 7 marzo 2018

Il giallo della libertà, che vuole autorità

Un racconto vivace da una trama strampalata, forse filosofica, un po’. Innocent (Innocenzo nella briosa prima traduzione di Emilio Cecchi, Paolo Morganti l’ha rifatta in questa riedizione) Smith, come dire il signor nessuno, irrompe nel piccolo giardino di un piccolo cottage, con la giacca verde del pigiama, sbalordendo, arringando e intimorendone gli abitanti. Che sfida nell’interpretazione di un telegramma appena loro arrivato, aprendo la discussione ai grandi temi. Una storia bizzarra, e allegra, quasi infantile. Che si colorerà di giallo – chi è Innocent? Un anticipo di padre Brown: il deus ex machina diventerà prete per potersi proporre comprensibilmente eccentrico.
Un saggio di etica pratica, sulla famiglia, gli affetti, il buon senso, l’ordine, ma non  fastidioso. Anzi, sorprendente.Cecchi ne individuava il fascino in “un  nuovo genere di poliziesco, che fa spazio a procedimenti e soluzioni trascendentali”. Con molte – amare, non conservatrici – verità. “La verità è che quando gli uomini sono eccezionalmente alacri e inebriati di libertà e d’ispirazione devono sempre finire, e finiscono sempre, col creare istituzioni. Cedono all’anarchia quando sono stanchi”. “La libertà non esiste finché non sia dichiarata d’autorità”. “Il Signore ha appeso il mondo al nulla, dice la Bibbia”. “Ogni furto è furto di balocchi. E perciò è realmente una colpa. I beni degli infelici figli degli uomini dovrebbero essere rispettati precisamente perché non valgono niente…. Sono vanità”.  
L’edizione Lindau è curata da Annalisa Tieggi, con prefazione di Edoardo Rialti.
Gilbert K. Chesterston, Le avventure di un uomo vivo, Morganti, pp. 256 € 16,50
Uomovivo, Lindau, pp. 268 € 22

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