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sabato 11 agosto 2018

La verità dell'accoglienza- bis


Gran reporter dell’Africa, e della (finta) cooperazione allo sviluppo, in vecchiaia confinato al napoletano rione Sanità, che non è più quello da cartolina di Eduardo (“Non c’è un asilo comunale, non c’è una scuola media, non c’è lo Stato. Ragazzini ti attaccano di giorno armati di coltello, senza motivo, animati da una rabbia incontenibile. Qui i bambini pensano che chi si alza alle 7 per andare al lavoro sia uno sfigato, che l’operaio sia uno stupido, che la vita valga zero”), AlexZanotelli,  comboniano, ex missionario in Africa, non ha perso a ottant’anni l’onestà, né l’inconcludenza - se non è democristianesimo (furberia).
Con Stefano Lorenzetto sul “Corriere della sera” per la serie “Confessioni”, dice che la colpa del rione Sanità è di Rete 4 e Canale 5. Se la fa, lo rivendica, con Grillo e Lanzalone, dopo Veltroni. E della sua cacciata dal mensile “Nigrizia” dei comboniani, richiesta nel 1987 dalle autorità ecclesiastiche, incolpa Spadolini, ministro della Difesa, e Craxi, presidente del consiglio – con Andreotti, un Belzebù di famiglia un vero democristiano non se lo nega. E come non ricorda bene i fatti di trent’anni fa, sballa sui prossimi trent’anni: “Entro il 2050 avremo anche (in aggiunta a quelli “economici”) 250 milioni di rifugiati climatici, 50 milioni dalla sola Africa” – il continente “diventerà per tre quarti inabitabile a causa del riscaldamento globale”.
Ma delle cose che sa è onesto informatore. Sui migranti: 1) “L’Onu ha riconosciuto 65 milioni di migranti. L’86 per cento di loro ha trovato riparo nel Sud del mondo”, 2) “Il Libano ha 6 milioni di abitanti e ha accolto 1,5 milioni di siriani fuggiti dalla guerra. Nel 2017, in Italia sono arrivati 130.119 profughi”. E sulla cooperazione, il terzo settore, che ha (mal)trattato in un libro, “L’industria della carità”, di cui spiega sul “Corriere” la struttura affaristica: “Le organizzazioni umanitarie dell’Onu bruciano l’80 per cento delle risorse per il loro mantenimento. Il personale dell’Alto commissariato per i rifugiati sverna in hotel di lusso accanto ai campi profughi”. E alla interlocuzione dell’intervistatore: “Conosco un privato che intasca 3,5 milioni l’anno, netti ed esentasse, ospitando i richiedenti asilo in edifici fatiscenti”, conferma: “È un business. Come quello degli hotel decrepiti riaperti per loro a Napoli”.  

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