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venerdì 4 ottobre 2019

L’orgia del papa, mediatica

Un papa mediatico, che cerca e stimola la curiosità. Si penserebbe lontano dalla funzione, che vuole Auctoritas, autorevolezza, cioè saggezza e discerzione. Ma è come Bergoglio si vuole. Alla Trump, seppure non con i tweet. Con le conversazioni. Con i non credenti. Per le tv. Con le confidenze, ai giornalisti. A padre Spadaro. Difensivo ma solo all’apparenza: la funzione giudica dover salvare, come se fosse minacciata. Salvarla con mezzi criptici.
L’ultimo twwet è la minaccia. Di non si sa chi. I cardinali? L’A merica? Salvini? Per scatenare la ricerca dei complottatori. Che ha già indicato in America, tra gli yanqui. Ma forse tra i cardinali americani. Che non sono gente scelta, in buona parte da lui stesso, trai più saggi tra i cattolici? O forse no, non tra i cardinali, tra gli americani cattolici, tradizionalisti. Chissà.
Ci può essere confusione in ogni istituzione. Ma sollecitare il gossip non può essere la soluzione – si suole dire che lo scandalo è evangelico, ma lo scandalismo certamente no. Il papa è legibus solutus, non deve avere paura: dovrebbe dire lui come e dove cercare i colpevoli, se ci sono, non sollecitare  i media a cercarli: diventa un’orgia. Ci sono stati papi famosi per le orge. Ma da condannare.

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