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lunedì 25 novembre 2019

Alle radici americane del giallo all’inglese

Un giallo di Mark Twain con la ricetta del mistery all’inglese. Scritto nel 1875, una dozzina d’anni prima di Sherlock Holmes. Trascurato dall’autore dopo che il concorso per il quale lo aveva approntato, da lui proposto, non si fece: al mensile “The Atlantic” aveva proposto un concorso fra autori, fra chi escogitava il finale migliore per la stessa traccia narrativa. Rimasto poi inedito – è stato esumato nel 2001.
A mezza strada tra il primo Dupin, “I delitti della via Morgue”, 1841, e il primo Sherlock Holmes, 1887, un racconto che ha tutti i meccanismi del giallo all’inglese, soprattutto la sveltezza. Con caratteri “di paese”, molto marcati. Del genere whodunit, quindi con sorpresa finale - benché, per la verità, si intuisca ben prima.  
Due americani, dunque, Poe e Twain, all’origine del giallo “all’inglese”.  
C’è anche, nel finale a sorpresa, una celebrazione di Verne, in forma di presa in giro: Verne che “viaggia” a mezzo di schiavi, uno sfruttatore.
Illustrato da Peter de Sève, il collaboratore del “New Yorker” autore di molti cartoni di successo, la serie “L’era glaciale”, “Arthur Christmas” , et al..
Mark Twain, Un omicidio, un mistero e un matrimonio, Elliot, remainders, pp. 62, ill. € 3,15

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