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lunedì 1 giugno 2020

A Mosca, a Mosca

Trump vuole recuperare Putin e la Russia al G 7 – con l’attenuazione, se non l’eliminazione, delle sanzioni economiche. Come era fino al 2014, prima che Mosca si annettesse la Crimea, e l’Occidente la sanzionasse economicamente. Per  consolidare e ampliare l’ombrello contro l’espansione cinese. Macron si recherà in settimana a Mosca in pompa, per annunciare accordi economici. E anche in Libia, dove Putin arma l’insurrezione di Haftar, si vuole che abbia intenti ora pacificatori.
Un riorientamento della politica occidentale - europea, americana – nei confronti della Russia? Su tutto, pesa la nuova sintonia tra Putin e il regime saudita, per il mercato del petrolio, e per il riassetto della Libia. L’intesa ha però due effetti contrastanti.
L’adesione della Russia a una “politica dei prezzi” in campo petrolifero può spiegare le aperture di Trump. Ma in Libia il fronte russo-saudita è contro il governo legittimo di Tripoli, e specialmente contro i suoi sostenitori, il Qatar e la Turchia.
Resta che Putin, finito nell’angolo, della depressione economica e della diffusione del virus, ritorna centrale per gli Stati Uniti e per l’Europa.


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