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lunedì 22 giugno 2020

Conte futurista

“Non basta fare riforme, bisogna reinventare il paese”,
così parla Conte, il presidente del consiglio,
o della politica futurista, in senso proprio,
delle “parolibere”, le parole in libertà,
nel vuoto asintomatico di villa Pamphili
alla ruminazione delle videocamere,
e questo è tutto: un futuro senza presente
entro un presente senza futuro.


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