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giovedì 24 settembre 2020

Al muro del sant’Eustachio

Una ragazza mussulmana prende il caffè con cornetto al Sant’Eustachio su uno degli alti tabouret ora in uso, contro il muro accanto all’entrata. L’immagine riportando del grande caffè pasticceria dietro l’università ad Algeri, città allora francofona, nel 1973, di una signora giovanile che vi aveva portato i nipoti, riducedone l’irruenza fino a farli stare seduti al tavolino, intento ognuno al suo gelato, e alla fine ne aveva preso uno anche per sé, golosa, si era alzata, e lo aveva degustato rivolta al muro.
La ragazza sarà francese? Il Sant’Eustachio è il caffè rinomato di Roma vicino all’area francese, San Luigi dei Franecsi, il Centro cuturale, la libreria Stendhal, e per questo famoso anche in Francia, ai tavolini si sentono mormorii francesi. Sarà sola? Potrebbe essere il giovane ventruto con due ragazzi seduti al tavolino sotto il marciapiedi un suo familiare? Dev’essere mussulmana, è affardellata dalla testa ai piedi, benché faccia ancora molto caldo. Che sia giovane non si può sapere, si suppone vista l’irruenza con cui affronta la colazione.

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