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martedì 15 giugno 2021

Lo sport è pubblicità

La Cina scopre lo sci perché ha vinto la gara per l’Olimpiade invernale 2022, fra sette mesi. Maestri di sci vengono formati, piste vengono apprestate, con consulenti di ogni nazione, impianti di risalita e altre attrezzature vengono importate. All’insegna del solito slogan: in questo caso di un incomprensibile “Trecento milioni di persone scoprono il ghiaccio e la neve”. Si cerca anche di creare un atletismo cinese della neve, ma con scarsi risultati.
La Cina scopre come si costruiscono, mantengono e usano le piste perché ne ospita la fiera quadriennale. Un business e una vetrina. Un caso estremo della globalizzazione, non lasciarsi mancare nemmeno le briciole – un caso d’ingordigia. Ma più è un caso fra i tanti dello sport ridotto a veicolo pubblicitario, sui media e sui social – un “evento”.
È già successo con il calcio a Dubai e negli altri principati della penisola arabica. Che non hanno squadre di calcio, e nemmeno  giovani che lo praticano, tanto poco sono popolati, ma gestiscono Mondiali, Supercoppe e ogni evento-business legato al calcio. Inteso come evento televisivo, per la vendita della pubblicità in televisione.

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