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domenica 6 novembre 2022

Troppi “diritti” per i Democratici Usa

Repubblicani verso il botto? Sì, ma di che tipo? Sarà un blowout repubblicano il voto americano di medio termine martedì? Mercoledì magari i sondaggi saranno stati ribaltati dal voto, ma il settimanale, molto progressista, dà un successo per i Repubblicani – anche se blowout  è termine ambiguo, si può intende il botto come sconfitta.

Il catenaccio è – se non è scongiuro – per i Repubblicani: “Il consenso tra sondaggisti e consulenti è che il voto di martedì sarà un «bagno di sangue» per i Democratici”. I consulenti, o “strateghi”,  elettorali Repubblicani sono concordi che la vittoria elettorale sarà su tutti i fronti: la Camera dei rappresentanti, che si rinnova per intero, il Senato, per un terzo, e gli Stati dove si vota per l’esecutivo, 36, mentre in 27 si elegge anche il “segretario di Stato”, il pubblico ufficiale che convalida i risultati elettorali. Ma, poi, si ragiona che la vittoria o la sconfitta sarà determinata dal voto in due stati in bilico, Pennsylvania e Georgia, e forse l’Arizona – quelli che, dopo molte contestazioni, hanno fatto vincere Biden due anni fa, ma per pochi voti.

Più che per le previsioni degli strateghi, che parlano in base ai dati scomposti dei sondaggi, per classi di età, reddito, residenza, etnia, l’articolo è interessante per il quadro che delinea, fra Democratici “pariolini” e Repubblicani da borgata, si direbbe a Roma. I sondaggi estivi, pro Democratici, erano gonfiati dai “votanti sempre”, i militanti, che sono anche quelli disposti a rispondere a ogni sondaggio. Mentre erano sottostimati molte categorie di votanti, le casalinghe, i latinos, i non-militanti (indecisi o elettori che presumono poco di sé). Il sentiment è che i non-militanti siano critici, per il carovita, e per il bombardamento dei media sui “diritti” (aborto, omosessualità o asessualità, immigrazione, educazione sessuale alle elementari).

L’abolizione del diritto federale di aborto aveva mobilitato i Democratici “che votano sempre” anche in altra forma, moltiplicando le donazioni, personali e aziendali, societarie. Gran numero di video e altri messaggi sono stati così realizzati per la propaganda, ma tutti basati su “diritti” e “democrazia”, aborto e Trump. Questa campagna ha gonfiato i sondaggi complessivi. Ma ha agito anche come un bombardamento repulsivo. Analizzando gli esiti dei sondaggi per categorie, i militanti sono risultati sovrarappresentati, mentre tra i non militanti emergevano categorie dissenzienti. Per esempio fra i maschi afroamericani e latinos sull’aborto. O delle (poche) casalinghe sul carovita, e le difficoltà, perfino, per esempio per il latte in polvere, di approvvigionamento. Con un marcato disinteresse, tra i latinos e gli stessi afroamericani, per la questione Trump-democrazia. Da qui il ribaltamento dei sondaggi tra settembre e ottobre.

Benjamin Wallace-Wells, Why Republican Insiders Think the G.O.P. is poised for a Blowout, The New Yorker”, free online

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