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sabato 3 dicembre 2022

Ombre - 644

Formidabili il giudice romano – giudice civile – e le cronache cittadine, che vogliono “pignorare i palazzi dei tedeschi per risarcire le vittime della deportazione”: il Goethe Institut, l’Istituto Storico Germanico, l’Istituto Archeologico Germanico. È vero che non sanno di che parlano, nel senso che non hanno mai studiato niente – che ne sanno della Germania, si limitano a titolare quello che sparano un paio d’avvocati per le réclame gratis sui giornali. A settant’anni dalla guerra, o ottanta.
 
Nella vicenda giudiziaria di Renzi a Firenze è chiaro che c’è una magistratura “deviata”, come già c’erano i servizi deviati. E trattandosi di Firenze è probabile che sia di origine massonica, come la P 2 di Gelli. Per questo intoccabile, come la Procura di Genova si è affrettata a dichiarare? Documenti trasmessi illegalmente al Copasir, cioè diffusi via Parlamento, o un Procuratore di Firenze che s’intrufola a Siena, nelle vicende Mps, per la morte (suicidio?) di un alto funzionario, non sono “irritualità”, come dicono i giudici benevoli con se stessi.
 
Più indiscrezioni, e più puntute, contro la Juventus le ha dagli inquirenti - Guardia di Finanza e Procura della Repubblica di Torino - “la Repubblica”, il giornale degli Elkann, i proprietari della stessa Juventus. Abilità di cronisti? C’è dell’altro, le indiscrezioni sono selezionate.
 
Ciò che più impressiona di questo Mondiale nel deserto, dagli alloggi carissimi, è il numero degli spettatori. Più probabilmente di ogni altro Mondiale, con stadi sempre pieni, in un paese di nemmeno tre milioni di abitanti – comprese le donne, che non vanno allo stadio. Ben 85 mila (è stato costruito uno stadio da 85 mila?) per Arabia Saudita-Messico. Altrettanti per Camerun-Brasile, senza Neymar. 70 mila per Inghilterra-Usa. 67 mila per Costarica-Germania – Costarica-Germania?
 
Manif femminista NonUnaDiMeno a Roma o delle scimmiette – mafiose: di quell3 che non c’erano, non vedono, non sentono? “Meloni fascista la prima della lista” è un revival Br, o semplicemente non si sa (piu) usare il rimario?
 
“In dodici mesi 100 mila sbarchi”, tanti ne contano Gabanelli e Ravizza. Che sono, niente.  Centomila mila sbarchi in Italia. Duecento sono andati in Francia, il finimondo. Duecento di numero, non migliaia. E poi si dice che in Italia non c’è il fascismo. Per chi non legge i giornali, forse.
 
Non c’è obbligo del pos per i commercianti per una spesa fino a 60 euro. Scandalo: il governo per la mafia, il riciclaggio, eccetera. Come? Dove? Il pos che c’entra col riciclaggio? Non si dice – nessuno dice – che l’obbligo del pos è un tassa che il commerciante, e l’utente, devono pagare alla banca.
 
328 film prodotti in un anno, uno al giorno tolte le domeniche, visti (da pochi) in sala meno della metà, 156. Il miracolo, al rovescio, lo ha fatto il ministro della Cultura Franceschini, con gli sgravi fiscali. Sgravi, e fondi delle Film Commission regionali, talvolta di due e tre insieme. Sono un business per sé: si montano due ore di film, e l’affare è fatto. Lo Stato dove mete mano fa male, con le migliori intenzioni? Migliori per i produttori, anche improvvisati.
 
Curiosa, anche irritante, la telecronaca di Rimedio e Di Gennaro di Spagna-Germania al Mondiale, tifosissimi della Spagna, che dipingono come una macchina da gol e poi andrà a perdere col  Giappone – col Giappone… (mentre la Germania sarà eliminata, non era granché di suo). Perfino del placido Bizzotto, complice di Adani “messianista”, in Argentina-Mesico, inguardabile – unico atleta Orsato, l’arbitro. In mancanza dell’Italia, si tenta di sollevare l’interesse per il Mondiale con il tifo? No, è conformismo: la Spagna ha rifilato sei gol al Costarica, che non si sa perché è al Mondiale, e quindi ha vinto.
 
Non c’è paragone tra Messi, un pesce freddo, e Maradona, ma la voglia di eroismo è grande: Adani non è solo, Cazzullo lo mette nell’Olimpo. Ha segnato molti gol, ma perché ha giocato in supersquadroni – quanti ne ha segnati quando il Barcellona è decaduto? Non giocava mica a Napoli, nel Napoli.
 
È esilarante, a tratti, leggere del Mondiale o seguirlo sulla Rai, con giornalisti e commentatori sportivi che non sanno parlare di calcio e s’impancano in processi. Mancando l’Italia, campo d’onore dei giurisperiti, s’impancano su questioni di politica internazionale di cui non sanno nulla. A volte anche imbarazzante, anche se in genere si limitano a starnazzamenti sui “diritti”. Sui quali tutti siamo buoni.

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