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lunedì 3 aprile 2023

La scoperta dei latynx a Miami

Un rifacimento che non ha nulla dei precedenti, né la passione del primo film, protagonisti Spencer Tracy e una giovanissima Liz Taylor, né del secondo, da ridere, con Steve Martin. Qui è un matrimonio tra latinx, come la nuovissima grammatica gender free li vuole, tra latino-americani, ma ben diversi tra di loro, cubani e messicani. Una sorta di ritratto sociale, del multiforme mondo latinoamericano in America.
Una storia più acre che lieve.  Su stereotipi, probabilmente, che però sono nuovi e quindi significanti. Un po’ come il “Grosso grasso matrimonio greco” portava sulla scena una porzione sconosciuta dell’America, presente ma ignota – e questo è curioso, poiché i latynx sono ben un 19-20 per cento della popolazione americana, e in Florida molti di più.
Una famiglia cubana e una messicana vengono a contato per un matrimonio. Con un Andy Garcia irriconoscibile, maturo architetto che si è fatto da sé, approdato negli Usa da Cuba ragazzino su un barcone, che si è mantenuto agli studi con lavori meniali, architetto a lungo senza clienti, e ora fra i più apprezzati, è il padre della sposa. Che si presenta all’improvviso fidanzata, da New York dove si è confinata, e anzi con un matrimonio da celebrare a breve, con un ragazzo messicano. Celebrare per modo di dire, senza chiesa, senza benedizione, senza niente. Un racconto del rapido avvicendamento di fedi e valori. Il finale è purtroppo hollywoodiano nella maniera più melensa, ma il ritratto comunitario, di due comunità, è apprezzabile.
Gary Alazraki, Il padre della sposa – Matrimonio a Miami, Sky Cinema

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