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venerdì 5 maggio 2023

Baruffe lepeniste - Darmanin vuole fare Meloni

Gérald Moussa Darmanin, pupillo del presidente Macron, parte del suo partito En Marche, ora Renaissance, fin dalla creazione nel 2016, è in corsa per la successione a Macron. E in questa aspettativa deve dimostrarsi muscoloso - quello che non sa essere in Francia, con le tante violenze di piazza.
Da un buon quarto di secolo le presidenziali in Francia si decidono al secondo turno: tutti contro uno. L’uno sono i Le Pen, il padre e poi la figlia. Tutti sono tutti gli altri. Vince chi al primo turno rimane in gara contro i Le Pen. Dopodiché il gioco è fatto: al secondo turno avrà i voti di tutti, contro Le Pen.
Il copione è ora in discussione perché all’ultima applicazione, a giugno, Macron ha rischiato al primo turno, vincendo di poco il ballottaggio, benché presidente uscente, contro Mélenchon, della nuova sinistra. Contro questa sinistra non più ingessata (socialista) e anzi piazzaiola, Darmanin deve quindi provare a scavare un po’ nel voto della destra moderata, i Républicains ex gollisti, e meglio ancora nella destra lepenista, stanca di fare l’opposizione.
Di fatto Darmanin vorrebbe essere Meloni: rubare voti alla Lega-Le Pen.

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