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venerdì 7 luglio 2023

Le barricate dei magistrati

A p.1 il “Corriere della sera” depreca, con Franco, “la tentazione (sbagliata) del muro contro muro”, di Meloni che critica la giustizia politica. Nel settimanale dello stesso quotidiano Polito depreca la persecuzione giudiziaria del sindaco di Norcia, condannato e assolto poi ricondannato e probabilmente riassolto perché dopo il terremoto del 2016 ha autorizzato alcuni manufatti in legno, non fissi, per dare un segnale di rinascita. Tra essi una “struttura costruita con i fondi della sottoscrizione lanciata dal Corriere  e da La 7, «firmata» da Stefano Boeri”. Perseguito non per altro, per abuso d’ufficio, l’ipotesi di reato che tutti deprecano. Salvo, come ha fatto lo stesso giornale, dissociarsi del governo che vuole abolirlo.
Non è cerchiobottismo, è pavidità. Non c’è dubbio, Meloni o non Meloni, che la magistratura fa politica. Fa politica in sede giudiziaria. Fa giustizia politica, l’abominazione delle democrazie. Non da ora, e ha prodotto molti danni. Contro Berlusconi, complice a suo tempo lo stesso “Corriere della sera”. Ma anche, quando capita, contro il Pd.
Perché questo non si dice? Non si può dire, e per quale motivo? Otto anni fa Umberto Eco, non Meloni, aveva raccontato l’abominio del giornalismo nel suo ultimo romanzo, “Numero Zero”. Si vuole dare ragione a Eco, anche in fatto di giornalismo?  

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