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sabato 8 luglio 2023

Malizia senza malizia

Laura Antonelli senza “Malizia”. Da bellissima, impersonatrice dell’eterno femminino per il pubblico italiano e di mezzo mondo, negli anni 1970 e anche dopo, grazie al film “Malizia” di Salvatore Samperi, alla disgrazia: la droga, l’arresto, l’indigenza, la morte solitaria, in un bilocale di un palazzone di Ladispoli, ascoltando radio Maria. Ma non una parabola morale, moralistica. È una carrellata sul mondo dello spettacolo, che è solido, ed effimero – in fondo, anche Samperi, che pure aveva più solidità, sociale e culturale, di Laura Antonelli, ha fatto un po’ lo stesso tragitto, con film di seconda e terza  categoria, dopo il botto iniziale con “I pugni in tasca”, consolidato poi dal successo mondiale di “Malizia”, e una morte solitaria.
Spezzoni dei film montati con abilità, e testimonianze d’epoca e recenti (soprattutto quelle di  Giannini e di Placido, che hanno dato spessore al personaggio filmico di Miss Malizia) fanno il docufilm sempre per qualche aspetto interessante. Contribuiscono anche i rumori di fondo, il Sessantotto, gli anni 1970 del “vogliamo tutto”. L’esumazione fila con ritmo e vivacità. Per dare un’idea del personaggio, Luchino Visconti, che era molto snob, la diceva la donna più bella del mondo – come a dire desiderabile anche da lui, che era omosessuale. Jean-Paul Belmondo aveva lasciato per lei Ursula Andress. 
Bernard Bédarida-Nello Correale,
Senza Malizia, Rai 3, Raiplay

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