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martedì 9 gennaio 2024

Letture - 541

letterautore


Austria-Polonia – La storia è di inimicizie: guerre, spartizioni, trattati “ineguali” (la pace di Versailles). Ma polke e mazurche sono biglietti da visita austriaci made in Polonia – la mazurka da mazur, contadino in polacco.
 
Bassano – Jacopo da Ponte, un latro lungovivente veneto del Cinquecento come il conterraneo e  concorrente Tiziano, detto Jacopo Bassano, è oggetto di una rara professione di amore-ammirazione di Gadda, in una delle redazioni di “Un fulmine sul 220”: “Jacopo da Ponte, il mio Bassano adorato” (p.105 dell’edizione Garzanti).
 
Cina – Era vicina, la Cia comunista, già sessant’anni fa. “Il Venerdì di Repubblica”, a caccia di Marco Polo, riscopre Renata Pisu, la prima sinologa dell’Italia repubblicana, che nel 1953, ai diciotto anni, aveva deciso di studiare il mandarino a Pechino. Al ritorno, non sapendo come mettere a frutto il suo cinese, aveva tradotto le poesie di Mao – il Grande Timoniere si dilettava di versi elegiaci e idilliaci, oltre che marcianti. Mal gliene incolse, “bisognava parlare unicamente di operai, contadini e soldati” – “soltanto adesso, passato quasi un secolo dal mio primo ritorno in Italia, oso raccontare di «cineserie», di «vecchiume feudale», come un tempo si diceva, sulla scorta del Maozedung pensiero”. Pisu aveva provato a trovare conforto tra i grandi letterati. “A F.F. raccontai dell’assurdo che si viveva in Cina (la guerra ai passeri, il «Grande Balzo», le fornaci in cortile, le critche e le autocritiche, i campi di lavoro), e lui mi scrisse di «limitare al massimo le persone con le quali discorrere di questa esperienza,… l’orrore e la ripugnanza per troppe cose non debbono vincere il consenso radicale di fondo”. A F.F. la richiesta di consiglio era stata fatta di persona: “Con F .F. c’erano quella volta ad ascoltarmi sua moglie e C.C., un noto scrittore che era stato in Cina nel 1955 e aveva pubblicato un libretto dove aleggiava la noia di visite interminabili a cooperative, scuole, fabbriche, miniere, cantieri navali….”. F.F. è Franco Fortinim, C.C. Carlo Cassola. Il comunismo cino-sovietico non era sconosciuto.
Il viaggio Cassola aveva fatto con Fortini, nel settembre-ottobre 1955, con la prima “delegazione culturale” italiana, presieduta da Piero Calamandrei ed organizzata dal Centro Studi Ferruccio Parri. Un viaggio “esplorativo” nella nuova Repubblica Popolare Cinese. Ne facevano parte eminenti personaggi della cultura quali Franco Antonicelli, Carlo Bernari, Norberto Bobbio, Ernesto Treccani, Antonello Trombadori, Cesare Musatti, oltre Calamadrei, Cassola e Fortini.
 
Classe dirigente – “Un tempo questi paltò pieni di sapienza si adornavano dell’appellativo di classe dirigente: adesso dirigono quel che possono,, e verrà presto il momento che degli altri li sostituiranno, più rapaci e più ignoranti di loro” – Caro Emilio Gadda, “Un fulmine sul 220”, uno degli appunti per il romanzo che non scrisse, presumibilmente del 1932. La crisi della “classe dirigente” viene da lontano.
 
Dante – Al paradiso passando dall’inferno, la “Commedia” è tutta qui – per arrivare in paradiso bisogna passare-essere passati dall’inferno?
 
È scultore per Rodin, nel complesso del “Pensatore”. Rodin è molto dantesco, anche nella sua opera più famosa: “Il bacio” è Paolo e Francesca.
 
Edilizia – “Nata cadente”: così, con un ossimoro, la sintetizza Arbasino nel saggio “Viaggi Perduti” con cui aveva accompagnato la mostra da lui allestita, con Daniela Palazzoli, alla Mole di Torino nel 1985, ripreso oggi in “Arbasino A-Z”, a cura di Andrea Cortellessa: “«L’aura»”, della vecchia edilizia, monumentale, duratura, “è svanita, il contesto è devastazione, e sovrappopolazione; e un’edilizia generica, pressoché identica e nata cadente ovunque” – tanto che “soffoca e vanifica i siti più monumentali e più illustri”.
 
Italia socialista – L’Italia non è mai stata socialista, unico paese europeo, per l’influsso congiunto di Mussolini e Gramsci. La sintesi è di Carioti, che sul “Corriere della sera” ieri recensisce Orazio Niceforo, “I socialisti italiani e la rivoluzione bolscevica”. Dell’idealismo di Gramsci. E del movimentismo di Mussolini. Nel 1912 “i rivoluzionari, detti poi anche massimalisti, presero il controllo del Psi”, il partito Socialista Italiano: “Artefice principale della svolta fu un battagliero agitatore nemmeno trentenne, Benito Mussolini, portatore di istanze volontariste e attiviste ostili alla tradizione del riformismo. A Mussolini toccò la direzione dell’ “Avanti!”, il quotidiano del Psi, col quale “condusse una campagna martellante contro ogni compromesso nei riguardi delle istituzioni parlamentari”. Poi, appena due ani dopo, Mussolini fu espulso  - faceva campagna per l’entrata in guerra dell’Italia, cui il Psi “massimalista” era contrario, “ma i danni che aveva provocato all’interno del Psi si mostrarono duraturi”. Presto radicalizzati dalla rivoluzione bolscevica, con la creazione del partito Comunista.
 
Maometto – È un musone? Anche Gadda potrebbe incorrere in una fatwa capitale, benché postuma, al pari di Rushdie. “L’allegrezza move da Dio”, annota nel “quaderno bleu”, uno dei quaderni in cui scriveva il romanzo, rimasto frammentario e ora pubblicato come “Un fulmine sul 200”, ma non nell’islam: “L’allegrezza move da Dio, come, nel mattutino faggio, il pispigliante mercato dei passeri, che è preghiera e contratto di loro ciarle e di bròccoli; e la musoneria muove da Maometto e dagli imbronciati e gelosissimi suoi diavoli che chiudon le donne in casa a quattro giri di chiave”.
 
Parità di genere – Nel 1955, nella conversazione radiofonica intitolata “Il seccatore” (forse mai andata in onda, recuperata da Dante Isella fra i racconti “dispersi”, “Le bizze del capitano in congedo”), Gadda dà per fatta la parità di genere: “Il seccatore è necessariamente un uomo, un maschio. Una profonda e felice esperienza della vita mi induce ad escludere che esista il seccatore femmina, mentre esistono oggi le femmine ossia donne brillantemente parificate all’uomo: donne ambasciatori, donne senatori, donne pittori, donne scrittori,  donne critici, donne ministri, donne giudici, donne poliziotti”. Ironicamente? Ambasciatore americano a Roma era la temibile Clara Boothe Luce.
 
Radetsky March –Chiude gioiosamente ogni concerto di Capodanno al Musikverein di Vienna. Il maresciallo era e resta popolare. Il governatore del Lombardo-Veneto, nemico dell’Italia, nelle Cinque giornate di Milano – dove morirà - e nella prima guerra del Risorgimento. Ma Milano ha buona memoria dell’Austria.
 
Trash – È genere del Duecento, in immagine, prima dell’“Inferno” di Dante”? L’uomo-bestia di Guillermo del Toro, che si mangia gli animali vivi, con scricchiolio di ossa, è già nel Battistero di Firenze, col diavolo che si mangia gli uomini – opera forse di Coppo di Marcovaldo, il “pittore di Firenze” prima di Cimabue e forse suo maestro, comunque il primo pittore che anima i soggetti (sacri).

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