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giovedì 19 giugno 2025

Buridano l'indeciso finisce per farsela addosso

Il titolo preciso è wertmülleriano, “Lo sposo indeciso che non poteva o forse non voleva uscire dal bagno”. Il tratto anche. E la resa. Un grottesco con tantissimi attori di nome e di mestiere che si prestano a fare da caratteristi, accanto agli infelici protagonisti, Gianmarco Tognazzi, il promesso, “professor Buridano”, professore di Filosofia, e la sgallettata promessa, ragazza delle pulizie all’università, Ilenia Pastorelli - una delle sue interpretazioni più riuscite: Ornella Muti, Gerini, Pannofino, Colangeli, Jozef Gjura, e tantissimi altri. Però non ha funzionato, non al botteghino e neanche con i critici.
Ha ritmo. E anche inventiva. Ma va a un ritmo forsennato nella prima metà, e si fa ripetitivo nella seconda. E il perché è forse nel nome del protagonista, Buridano, come quello del famoso paradosso.
Il professor Buridano ha trovato la felicità, dopo un matrimonio tremendo, con la ragazza delle polizia all’università, borgatara, sempliciotta. Che lo ha innamorato, ringiovanito, ringalluzzito, etc. Se non che il giorno del matrimonio è colpito d a una pollachiuria ininterrotta – ininterrompibile. Perché? I migliori luminari non lo sanno. Il perché è nel nome: il professore, come l’asino che porta il suo nome, non sa in realtà decidere fra due situazioni, entrambe attraenti: la carriera all’università o l’amore. Lo spettatore non è tenuto a saperlo, ma forse il finale filosofico si poteva evitare – il grottesco, dopo tutto, deve sciogliersi, deve risolversi. Restano le interpretazioni, che meritano i novanta minuti.
Giorgio Amato,
Lo sposo indeciso, Rai 1, Raiplay

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