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Byd sotto accusa in Cina, troppi aiuto di Stato
Lo scandalo auto in Cina espone i trucchi del miracolo cinese all’esportazione:
aiuti di stato - in tutte le fasi della
produzione, dai materiali “rari” per le batterie al montaggio - defiscalizzazioni,
cambio artefatto.
Sotto accusa è la Byd, il colosso cinese dell’auto elettrica, da parte
degli altri costruttori cinesi. Privilegiata dai sussidi governativi, avrebbe
inondato il mercato, ingolfando i concessionari a danno dei concorrenti. Poi, a
fronte dell’invenduto, avrebbe tagliato i listini.
Le polemiche sono pubbliche. Azionate da Great Wall e da Geely (che in Europa
ha acquisito molti anni fa il marchio Volvo).
La lite mentre si prospetta una crisi di vendite anche interna – oltre alle
resistenze europee, e con Trump anche americane. Ora è in corso – dovrebbe essere
in corso – un tavolo di crisi al ministero dell’Industria, con l’obiettivo di porre
un freno all’eccesso di offerta, e alla “guerra” dei prezzi.
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