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sabato 21 giugno 2025

Più svalutazione meno dazi

Col dollaro a 0,86851 sull’euro – ieri, in trend calante – si può dire la missione quasi compiuta per Trump, il cui scopo è di bilanciare monetariamente, prima e più che con i dazi, i rapporti commerciali con la Ue. Un mese fa il dollaro era a 0,89. Sei mesi fa a 0,975, quasi la parità.
Oggi – ieri – un euro valeva 1,151 dollari. Oscilla - un mese fa era a 1,16. Ma sei mesi fa era quasi alla parità, 1,04.
È per questo che la partita di Trump sui dazi ha perso ultimamente mordente. Qualche dazio ci potrebbe essere, ma di piccola misura – forse solo per la facciata, per celare la vera portata dell’offensiva pseudo-commerciale. Che è monetaria – è anche per questo che Trump tuona periodicamente contro la Federal Reserve, perché tiene altissimi, spropositatamente alti rispetto all’inflazione, i tassi sul dollaro.
Con la Cina il negoziato è più complesso, perché la Cina ha molti modi di manipolare il cambio. Ma non se la passa bene, e ha più dell’Europa interesse a tenersi aperto il mercato americano.

 

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