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Il buon odore della maternità
Un film tutto al femminile, sia gli affari, sia la vita di famiglia. Un racconto
di maternità, voluta, gioita. Oppure sofferta, violenta. Ma sempre con garbo,
con rispetto, controcorrente al pensiero dominante – specie tra le done.
Un film intimo, in esterni. Girato da Verdesca con ritmi padani,
sottotono. Lacustri – un’ansa riposta, solitaria, del fiammeggiante lago di
Garda.
Tutto il film regge Bobulova, figlia e madre, scena dopo scena. Ma col contrappunto
fenomenale di Marie-Christine Barrault, la madre che ha rifiutato la figlia.
Con una curiosità. Il film è piaciuto alla critica, all’uscita prima di
Natale. Ma gli stessi critici hanno candidato ai Nastri d’Argento come attrice
non protagonista Sandrelli, che nel film appare, dice e fa poco, e non Barrault (una scelta fortemente voluta da Verdesca, che la fa borbottare in francese,
cioè non doppiata, piuttosto che in una qualunque forma semidialettale padana).
Forse perché Barrault meritava la candidatura
a protagonista?
Mimmo Verdesca, Per il mio bene, Sky Cinema
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