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domenica 2 settembre 2012

Il potere è pedagogico

Vent’anni fa, giorno per giorno:
“L’Italia è democristiana perché s’è fatta governare per quasi cinquant’anni dalla Dc. Non è un problema di chi viene prima, se l’uovo o la gallina, anche se il regime democratico, o meglio elettorale, potrebbe configurarlo. È un fatto.
“L’Italia è diventata fascista con Mussolini, era pronta a diventare comunista, manicomi e campi di concentramento compresi, con il Pci, è democristiana sotto la Dc. Se aveva una propensione a esserlo, questa è diventata un fatto con la Dc al comando. Anche per chi non vota Dc: il disprezzo del pubblico, molto “particolare”, e il governo minimo sono di proprietà comune, con la capacità di prevaricare (sottogoverno, lottizzazione, raccomandazione, corruzione semplice) e autoassolversi nello stesso tempo.
“Se, per ipotesi, non ci fosse stato il Pci nel 1947, o la guerra fredda, e il voto fosse stato pienamente libero su tutto l’arco politico, e una buona parte avesse votato liberalsocialista, e il liberalsocialismo fosse andato al governo e avesse comandato a lungo, gli italiani sarebbero stati più liberali, tutti gli italiani? Sicuramente sì: ogni regime politico è propedeutico a se stesso, impone la sua pedagogia.
“Anche quando non sembra. L’ultimo liberale, Gritti, è un giudice che commina sentenze di carcerazione a dozzine ogni giorno, un giorno è arrivato a un mezzo centinaio. Beria non avrebbe fatto peggio, Mussolini non avrebbe osato. E dunque? Gritti è un liberale diventato indefettibilmente democristiano.”

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