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mercoledì 28 novembre 2012

Dio non c’è, ma serve

Sarebbe del buon uso delle religioni, il plurale non è indifferente: cristianesimo ebraismo, buddismo. Un testo utilitaristico, dietro i finti marmi del paradosso: come trarre profitto, da atei, delle religioni. Che, a parte Dio, possono essere buone e utili.
De Botton è un personaggio, autore di “l’arte di viaggiare” e altre arti, con arguzia ma non sempre. Noto eresiarca, proprio da anni 1920. Progettista e collettore di un tempio dell’ateismo, e per ciò stesso principe dell’ossimoro. Svizzero francese di Zurigo, trapiantato a Londra, un concentrato di opportunità, ispiratore di architetti e architetture, che il “non luogo” della sua città, l’aeroporto di Zurigo, ha eletto a luogo d’eccezione, per “quel profumo di erba fresca e di disinfettante”. In realtà uomo di fede, molto cristiano, ebreo e buddista. Che sfrutta la rendita di posizione del’ateismo. Qui senza arguzia,
Alain de Botton, Del buon uso della religione. Una guida per i non credenti, Guanda, pp. 284, ill. € 17,50

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